Cerca

Christina Schmidt – Al di là del Muro. Cinema e società nella Germania Est 1945-1990 – 2009

Christina Schmidt
Bologna, Clueb, 254 pp., euro 22,00

Anno di pubblicazione: 2009

Al di là del Muro è il primo testo che descriva, in Italia, il ruolo svolto dal cinema nella società della Repubblica democratica tedesca. Nonostante la scarsa fama internazionale dei film della Defa – la casa statale che aveva il monopolio della produzione cinematografica nella Germania Est -, il cinema della Ddr non mancò di dare significativi contributi sul piano della sperimentazione tecnica ed estetica. Al di là del Muro evidenzia però soprattutto le complesse relazioni che legarono la storia della Defa alla storia della società tedesco-orientale. Christina Schmidt, che ha vissuto nella Ddr e ha lavorato come sceneggiatrice per la Defa, appoggiandosi in parte sulla bibliografia pubblicata in Germania nell’ultimo ventennio, mette a disposizione del lettore italiano le sue conoscenze delle dinamiche interne di questa realtà sociale. Ogni capitolo è introdotto dall’a., che non ha una formazione da storica – ha studiato alla Scuola superiore di cinema di Babelsberg, da una tavola cronologica e da trattazioni descrittive allo scopo di aiutare il lettore italiano, digiuno di storia della Ddr, a meglio contestualizzare le vicende occorse al cinema tedesco-orientale. Partendo dalla trama dei singoli film vengono indagati i retroscena che hanno portato alla loro produzione, soffermandosi talvolta anche sulle vicende biografiche degli autori e degli attori e dedicando particolare attenzione alle reazioni della critica e del pubblico. Pur non avendo modo di problematizzare e di documentare la complessità della storia tedesco-orientale, l’a. prende inoltre spunto dalle vicende della cinematografia per approfondire alcuni aspetti della storia sociale della Ddr, dimostrandosi particolarmente attenta al problema dell’emancipazione femminile, a cui dedica il paragrafo più appassionato, Le donne nel Socialismo. Un peso altrettanto centrale è attribuito alla posizione dei giovani, protagonisti secondo l’a. di uno scontro tra generazioni che diventerà esistenziale per lo Stato stesso: «Il lettore si renderà conto di quanto sia stato importante il conflitto tra le generazioni nella DDR. Il progetto di una nuova società, più giusta e più democratica […] era stato il progetto della generazione di antinazisti e antifascisti che avevano trascorso la loro gioventù nelle carceri e nei campi nazisti oppure nell’emigrazione. La loro tragedia fu quindi la tragedia del loro progetto: la DDR» (p. 8).Al di là del Muro ha soprattutto il merito di descrivere il complesso e talvolta contraddittorio rapporto tra il potere politico e il mondo della cinematografia, tenendo conto sia del ruolo della censura e degli organi di repressione, sia dell’importanza del cinema come vivaio di voci autonome e originali. Si sente d’altro lato la mancanza, oltre che di una maggiore cura dello stile e del registro linguistico, di un apparato iconografico che faciliterebbe una raffigurazione più concreta di quella molteplicità della dimensione sociale e filmica della Ddr descritta nel corso del volume.

Magda Martini