Cerca

Counter-shock. The Oil Counter-Revolution of the 1980s

Duccio Basosi, Giuliano Garavini, Massimiliano Trentin (eds.)
I. B. Tauris, 382 pp., £ 76,50

Anno di pubblicazione: 2018

Il volume pubblica gli atti di un convegno dal titolo omonimo tenutosi a Venezia nel novembre 2015. I 17 saggi in esso contenuti, raccordati in modo equilibrato dagli aa. attraverso un’Introduzione che funziona da bussola, sono estremamente ben accostati quali tessere di un mosaico. Ognuna di esse mette a fuoco un aspetto dei fatti accaduti tra il 1985 e il 1986, quando il prezzo del barile di petrolio si è improvvisamente quanto velocemente dimezzato. La storiografia ha spesso appiattito i tratti di questo fenomeno, presentandolo come il momento terminale dello shock del 1973 e non piuttosto come un evento complesso, e in parte autonomo, quale invece esso è stato letto dai singoli contributi del volume. L’opera è perciò ambiziosa perché nasce dal desiderio di leggere correttamente un tratto della storia energetica finora troppo spesso sottostimato. La sensibilità nel cogliere il peso e la ricaduta che gli eventi protagonisti del libro hanno avuto sul mercato degli idrocarburi fa di questo volume collettaneo un importante strumento di conoscenza che ci permette di guardare senza dubbio al counter-shock come al momento che segna l’inizio di una nuova epoca nel mercato del petrolio, quella durante la quale, per la prima volta, i prezzi risultano da una quotidiana trattazione e non più dai dettami impartiti dall’Opec, che perde, quindi, definitivamente, una supremazia da tempo esercitata.
Il volume è diviso in cinque parti. La prima, che ospita saggi di Favero-Faloppa, Spiro, Schenk e Petrini, è dedicata ai prezzi, ovvero ai sistemi di fissazione prima e dopo il biennio 1985-1986, alle dinamiche del mercato petrolifero nel contesto più ampio di quello finanziario e monetario, nonché alla funzione svolta, in questo ambito specifico, dalle grandi compagnie.
La seconda sezione vede protagonisti i lavori di Al-Moonef, Castiglioni e Al-Marashi, che si focalizzano sulle strategie di tre importanti paesi dell’Opec come Arabia Saudita, Iran e Iraq: esse furono influenzate dal peso che la monarchia saudita aveva all’interno dell’Opec e dalle questioni belliche che opposero gli altri due Stati.
Segue poi la terza parte, correlata strettamente alla seconda, che vede protagonisti i paesi produttori non Opec: Boué, Skorokhodova, Lie-Claes e Chick pongono qui l’accento sulle politiche energetiche di Messico, Norvegia, Unione Sovietica e Gran Bretagna, contestualizzando la loro azione all’interno del sistema politico ed economico internazionale.
Il punto di vista dei paesi consumatori, in particolare degli Stati Uniti, è analizzato dalla quarta sezione, composta dai saggi di Türk, McFarland e Bini. L’accento qui cade sulle politiche escogitate dall’International Energy Agency, nonché dalle amministrazioni americane, e sull’adeguamento dei modelli di consumo nella società americana dal 1973 al 1986.
La quinta e ultima sezione, infine, ospita gli studi di Santese, Connors-Trushin e Basosi e propone, in maniera originale, una riflessione sulla questione ambientalista e sullo sviluppo delle energie alternative agli idrocarburi: quella nucleare, ma anche quelle rinnovabili.

Ilaria Tremolada