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Due democrazie, una sorveglianza comune. Italia e Repubblica Federale Tedesca nella lotta al terrorismo interno e internazionale (1967-1986)

Laura Di Fabio
Milano, Le Monnier, 223 pp., € 17,00

Anno di pubblicazione: 2018

Il libro d’esordio di Laura Di Fabio costituisce la rielaborazione della sua tesi di dot- torato, condotta in cotutela tra l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e la Westfälische Wilhelms-Universität di Münster, e discussa nel 2015. Alle radici del lavoro, l’idea d’indagare come l’Italia e la Repubblica federale tedesca (Rft) reagirono in termini di norme e policies all’ondata di violenza armata, anche terroristica, da cui furono investite soprattutto negli anni ’70, fino al graduale esaurirsi della conflittualità sociopolitica verso metà anni ’80.
La ricerca si basa su abbondanti fonti inedite raccolte in Italia e Germania, con un paio di escursioni in terra anglosassone; su stampa, atti parlamentari e raccolte di testi normativi. Ne emerge un quadro di storia comparata e croisée, formato da quattro capitoli di cui gli ultimi tre, di fatto, ripercorrono lo stesso arco cronologico da altrettanti punti di vista.
S’inizia con un excursus attraverso i caratteri politico-istituzionali dei due paesi e dei rispettivi fenomeni di devianza politica. In merito a quest’ultimo aspetto, l’Italia si distinse dal caso tedesco per vari elementi: la strategia della tensione, innanzitutto; un livello di violenza complessivamente più elevato; il minore isolamento della lotta armata, che talora seppe usare simboli unificanti come il «mito resistenziale» (p. 36) e intercettare rivendicazioni proprie dei movimenti.
Secondo e terzo capitolo affrontano le riforme nell’ambito del diritto penale e processuale, da una parte, e delle forze dell’ordine, dall’altra. Se furono capaci di evitare una «deriva autoritaria» (p. 76), Italia e Rft non poterono che accentuare la propria potenza repressiva. Sarebbe però infondato, secondo l’a., un giudizio assai diffuso agli occhi dei contemporanei e di parte della letteratura scientifica: che le riforme tedesche incidessero più aggressivamente di quelle italiane sulla tenuta garantista dello Stato di diritto.
Il quarto capitolo, il più interessante per contenuti, esplora le interazioni che avvicinarono Italia e Rft nel comune obiettivo di sconfiggere il nemico terrorista. In questo senso, la cooperazione tra i due paesi rientrò in un generale clima di attenzione transnazionale alla questione della sicurezza, capace di scalfire la gelosa difesa della sovranità e spingere gli Stati a collaborare.
Il volume asseconda la crescente internazionalizzazione degli studi storici, inserendosi in un filone tematico di sicuro interesse, con evidenti agganci all’attualità. Un lessico a tratti esuberante e assai interdisciplinare punteggia il testo, cui avrebbe giovato un’andatura meno concettosa e più attenta ai risvolti sociali dell’antiterrorismo.

Roberto Colozza