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Elena Dundovich, Francesca Gori, Emanuela Guercetti (a cura di) – Reflections on the Gulag. With a documentary appendix on the Italian victims of repression in the USSR – 2003

Elena Dundovich, Francesca Gori, Emanuela Guercetti (a cura di)
Milano, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, pp. XXII-706, euro 80,00

Anno di pubblicazione: 2003

Questo volume, strumento di lavoro imprescindibile, colma una lacuna nella storiografia non solo italiana sull’Unione Sovietica. L’universo dei campi di lavoro viene indagato dalle sue origini (1918) al 1956-1958 in relazione al terrore e alla costruzione dell’apparato statale di repressione e controllo. Il saggio di Nikita Petrov sul periodo 1917-1939 sottolinea l’origine del sistema dei campi nella lotta di Lenin contro gli avversari politici, con una finalità ideologica e di utilizzazione del lavoro forzato; successivamente il sistema si trasforma nel perno dell’economia sovietica e nello strumento del terrore. Marta Craveri affronta l’influenza sull’organizzazione della struttura e le condizioni di vita dei prigionieri del patto con la Germania nazista (ad esempio con la deportazione nei campi dalle zone di occupazione sovietica di ebrei in fuga dall’occupazione nazista), della guerra, del dopoguerra con la morte di Stalin e della destalinizzazione (1939-1956), individuando le cause del declino del Gulag nell’improduttività economica e nelle rivolte dei detenuti. Pavel Polian si concentra sulle operazioni di repressione sovietica degli stranieri dagli anni Trenta fino alla morte di Stalin, evidenziando il carattere pianificato e sistematico del terrore e delle deportazioni (50 campagne di deportazione realizzate tra il 1919-20, in epoca leninista, e il 1952-53), strumenti di ingegneria sociale. Fridrick Firsov analizza il ruolo svolto dal Comintern, nell’ambito della logica dello Stato totalitario sovietico, nella repressione di massa durante il terrore staliniano, rilevando le procedure di schedatura dei membri stranieri dei partiti comunisti e di organizzazioni politiche residenti in URSS con l’attiva collaborazione anche di esponenti del PCI. Il saggio di Dundovich, Gori e Guercetti affronta la repressione dell’emigrazione italiana in URSS, documentando le responsabilità mai ammesse dei membri del PCI che lavoravano nel Comintern e ricostruendo la deportazione in Kazachstan dell’intera comunità italiana di Ker?’. Irina Scerbakova analizza memorie e testimonianze orali sul Gulag prodotte da ex prigionieri, mentre Anja Morozova studia le lettere dei prigionieri politici negli anni Trenta. Fondamentale è la bibliografia sul Gulag di Hélène Kaplan, distinta cronologicamente e con un utilissimo commento sul contenuto del volume e l’autore praticamente per ciascun titolo indicato. L’appendice in italiano, di estremo interesse, contiene i risultati della ricerca sulla repressione degli italiani in URSS condotta dalle tre curatrici: oltre a una serie indispensabile di apparati (fonti, archivi, bibliografia, mappa dei lager e delle località di deportazione e confino, elenco degli italiani di Ker?’, testo dell’art. 58 del Codice penale, profili biografici), presenta i documenti essenziali per la ricostruzione della repressione (fascicoli di istruttoria, verbali di interrogatorio in particolare).

Tommaso Dell’Era