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Fabio Toscano – Il fisico che visse due volte. I giorni straordinari di Lev Landau, genio soviet co – 2008

Fabio Toscano
Milano, Sironi, 283 pp., euro18,00

Anno di pubblicazione: 2008

Il libro è una biografia avvincente di Landau nel centesimo anniversario della nascita e nel quarantesimo della morte. Purtroppo nelle note non si rinviene alcun riferimento al «materi le archivistico» cui si fa cenno nell’introduzione. Manca, inoltre, l’indice dei nomi, uno strumento che sarebbe di particolare utilità in un libro dove sono citati ? oltre ai grandi scienziati ? anche personaggi poco noti al di fuori della cerchia degli storici della fisica, tanto più se si considera la natura divulgativa del volume. Infine, vi sono alcuni difetti minori, come il mancato impiego della maiuscola per i sostantivi nei titoli in tedesco dei contributi scientifici dell’epoca di Landau, oppure l’uso improprio della nomenclatura storica, come nel caso del patto di non aggressione del 23 agosto 1939, definito «accordo di non belligeranza». Comunque, il volume fa un uso abile ed efficace di tutta la bibliografia rilevante sull’argomento. Da una parte, ci sono gli studi consolidati di nomi già ben noti a chi s’interessi della politica scientifica dell’Urss, come Karl Hall, David Holloway, Alexei Kojevnikov e Nikolai Kremetsov, cui vanno aggiunti i lavori sul corpus degli scritti e l’attività scientifica di Landau di Dirk Ter Haar. Dall’altra, l’a., con l’aiuto di due assistenti, attinge alla cospicua bibliografia in lingua russa che, insieme ad alcune interviste, gli permette di tracciare un profilo biografico sostanzialmente completo e interessante: un passo avanti importante rispetto al volume curato da Isaak Khalatnikov uscito nel 1989.Mettendo in costante parallelo la biografia umana e quella scientifica di Landau, l’a. fa emergere un personaggio molto complesso con indubbia efficacia espressiva. Ne esce la figura di un genio precoce, sensibile e aggressivo, programmaticamente provocatorio, desideroso del successo, ma allo stesso tempo di specchiata imparzialità scientifica, instancabile attivista e animato da genuino interesse per la sorte degli allievi della scuola che seppe crearsi. Folgorato dalla relatività generale e dalla meccanica quantistica, diede un primo sostanziale contributo ad appena 19 anni con un lavoro sulla matrice densità, dedicandosi poi a molti altri interessi, fra cui gli studi sulla superfluidità dell’elio liquido. In pagine di grande estro divulgativo, Toscano sa rendere molto bene la concezione scientifica di Landau, per cui la fisica teorica deve fornire soluzioni a problemi concreti con la massima chiarezza ed economia di procedimento. Altro pregio del libro è di richiamarsi costantemente al contesto politico, sociale e culturale, evidenziando l’importante contributo che la storia della scienza può dare alla storia contemporanea. Vediamo così uno Stato sovietico che per il proprio rafforzamento diventa promotore delle scienze e permette una vasta rete di contatti internazionali fino alla fine degli anni ’20; si avverte la collaborazione e la vicinanza con la Germania di Weimar, già nota in altri campi; si assiste alla chiusura staliniana, agli attacchi degli ideologi del Partito, alla pervasività del «grande terrore» ? che non risparmia lo stesso Landau ? e alla contraddittoria realtà della guerra fredda.

Mauro Elli