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Francesca Anania – Breve storia della radio e della televisione – 2004

Francesca Anania
Roma, Carocci, pp. 150, euro 14,60

Anno di pubblicazione: 2004

Il volume di Francesca Anania ripercorre la storia della radio e della televisione in Italia dal 1922 ai giorni nostri. I cinquant’anni del medium televisivo sono stati ampiamente celebrati nel 2004 con diverse riflessioni e manifestazioni che hanno considerato l’importanza che ha avuto la televisione sulla società italiana. Dopo un periodo di sottovalutazione dell’influenza dei mass media sul cambiamento dei comportamenti degli italiani, negli ultimi quindici anni sono comparsi alcuni studi storici fondamentali per capire il rapporto tra mass media e società nel periodo del secondo dopoguerra italiano. Intendiamo i lavori di ricostruzione della storia sociale e politica italiana di Paul Ginsborg, Gianni Isola, Silvio Lanaro, Giuseppe Mammarella, Antonio Papa, Pietro Scoppola, Nicola Tranfaglia. Nell’ambito della storia del servizio pubblico radiotelevisivo è importante ricordare i volumi di Franco Monteleone, Franco Chiarenza, Aldo Grasso, Peppino Ortoleva, Michele Sorice, Enrico Menduni, Fausto Colombo.
Francesca Anania interpreta la televisione come una presenza forte e costante nella vita culturale del paese Italia. Anche i precedenti lavori dell’autrice si inseriscono in questo filone di studi del cambiamento della società e testimoniano una particolare attenzione ad evidenziare lo studio del fenomeno televisione che deve essere inteso come puro processo storico. Sin dalla Storia sfuggente, una analisi dei programmi storici televisivi (Eri, 1986), passando per il volume Davanti allo schermo. Storia del pubblico televisivo (Nis, 1997), fino ad arrivare ad Immagini di storia. La televisione racconta il Novecento (Eri, 2003) Francesca Anania ha sempre esaminato a fondo questi fenomeni. L’autrice ha anche osservato e ricostruito il rapporto tra politica e tv: ricordiamo il suo saggio Legami pericolosi: la comunicazione politica nell’era della televisione nel volume a cura di Maurizio Ridolfi, Propaganda e comunicazione politica (Bruno Mondadori, 2004). Ed è proprio ?la politica? il punto cruciale della ricostruzione storica dell’agile volume dato alle stampe per Carocci nel 2004, questo rapporto tra televisione e politica che si svolge lungo un interessante percorso storico. L’analisi parte dalla concessione esclusiva sulle trasmissioni del 1924, da parte dello Stato, all’URI l’Unione Radiofonica Italiana (p. 16), passando per la riforma ?spartiacque?, la Legge 103 del 1975 (p. 87), il successivo incontrollato ?far west televisivo? e la legge Mammì del 1990 che ?non fa che fotografare la realtà già esistente e consente alla Fininvest di appropriarsi anche della pay tv? (p. 110). Fino a giungere alla legge Gasparri che ha definitivamente sancito, come aveva già fatto la legge Mammì del 1990, la supremazia del duopolio Rai-Mediaset, lasciando il timone del comando, soprattutto sul versante delle risorse pubblicitarie, all’attore privato. Con questo volume si è dimostrato, ancora una volta, che la televisione è profondamente legata alla politica, in un rapporto simbiotico dove l’una non può fare a meno dell’altra.

Antonio Catolfi