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Giampietro Berti – Errico Malatesta e il movimento anarchico italiano e internazionale. 1872-1932 – 2003

Giampietro Berti
Milano, Franco Angeli, pp. 813, euro 40,00

Anno di pubblicazione: 2003

Diviso in tredici capitoli, il libro è molto più che una biografia di colui che è considerato il principale rivoluzionario italiano nonché il ?maggior militante dell’anarchismo internazionale? (p. 32). Grazie alla padronanza dell’autore con la storia del movimento libertario, il volume è un accurato ritratto di Malatesta, dipinto su uno sfondo in cui si distinguono nettamente le vicende e i tratti salienti della storia politica e sociale italiana. Pur centrando l´attenzione sull’anarchismo e sul ribellismo politico e sociale, i risultati della ricerca esposti nel libro ci restituiscono, in ogni modo, un pezzo importante di storia italiana dalla nascita dello Stato unitario al consolidamento della dittatura fascista.
Attraverso la lettura delle note è possibile risalire alle numerose fonti che sono servite all’autore per la costruzione di quest’opera: muovendosi tra archivi di Stato (dal Centrale ai numerosi archivi provinciali), centri studi del movimento libertario (dall’Archivio della famiglia Berneri al Centre international de recerches sur l’anarchisme di Losanna) e istituti di ricerca e biblioteche pubbliche e private, in lungo e in largo per l’Europa (Svizzera, Francia, Belgio, Olanda), Berti ha efficacemente utilizzato carte di polizia, relazioni di confidenti, atti processuali, carteggi privati, documenti interni prodotti dal movimento socialista e anarchico e, infine, giornali opuscoli e pubblicazioni coeve. Dato che il periodo preso in esame è di oltre un sessantennio, una mole di documenti che, con il suo peso, avrebbe potuto schiacciare la ricostruzione e l’interpretazione di fatti e processi.
Fortunatamente per i lettori e gli studiosi non è stato così: pur dettagliato, l’Errico Malatesta di Berti riesce a non smarrirsi nell’intricato labirinto determinato dall’incrocio delle fonti. Seguendo un asse narrativo cronologico, è possibile suddividere il libro in tre grandi sezioni che, grossomodo, coincidono con le tre fasi della vicenda politica di Malatesta individuate dall’autore: una prima dedicata alla fine dell’Ottocento (dalle prime esperienze politiche al regicidio, passando per la banda del Matese e il rapporto con Bakunin), una seconda centrata sul periodo che va dai primi anni del secolo al primo conflitto mondiale (l’esilio londinese, la settimana rossa e l’interventismo) e, infine, una terza dedicata al tumultuoso primo dopoguerra e all’affermazione del fascismo (dal rapporto con D’Annunzio alle ultime considerazioni teorico-politiche).
Descrivendo i tratti fondamentali dell’azione e del pensiero dell’anarchico di Santa Maria Capua Vetere, Berti descrive anche aporie e divergenze del movimento libertario. La vocazione frontista unitaria e organizzatrice di Malatesta e di molti anarchici fu, ad esempio, costantemente contrastata da tendenze antiorganizzatrici propense alla parcellizzazione del movimento e al ?settarismo?; come il perseguimento dell’armonia tra fini e mezzi impiegati nella battaglia politica e sociale restò ? specie sulla questione della violenza ? allo stadio di elaborazione teorica. Un libro, insomma, che unisce racconto e riflessione, che affascina e ? ed è forse questo il suo più grande merito ? fa riflettere.

Eros Francescangeli