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Gian Enrico Rusconi, Hans Woller (a cura di) – Italia e Germania 1945-2000. La costruzione dell’Europa – 2005

Gian Enrico Rusconi, Hans Woller (a cura di)
Bologna, il Mulino, pp. 525, euro 32,00

Anno di pubblicazione: 2005

Il bel volume curato da Gian Enrico Rusconi e Hans Woller raccoglie gli atti della settimana di studio dell’Istituto storico italo-germanico di Trento del settembre 2002. Riunisce contributi di considerevole interesse e peso: alcuni derivano da ricerche nuove anche su fonti d’archivio, molti da interpretazioni assai apprezzabili o sintesi davvero efficaci. L’impianto è coerente, cosa ardua nel caso di un convegno su un tema tanto ampio e ambizioso come la comparazione dell’esperienza italiana e tedesca nel secondo dopoguerra, fra il superamento dell’eredità nazifascista e la ricostruzione di un’identità democratica e pienamente europea.
A un’introduzione sulla comparazione come metodo, segue una sezione sulla questione della memoria, una sulla scelta europeista e le sue radici e un terzo capitolo (più ampio e più vario) sull’evoluzione politica, costituzionale e dei partiti e sulle scelte internazionali. Una quarta parte è dedicata all’economia e allo sviluppo dello stato sociale fino ai primi anni Sessanta, mentre chiude il quadro un capitolo sul 1989 e sul suo significato europeo, seguito da una postilla sulle sfide strategiche degli anni Novanta, fra nuove crisi (ex Jugoslavia), più acute minacce (terrorismo internazionale) e la voglia dei due paesi di porsi come referenti per un nuovo ruolo dell’Europa quale ?potenza civile?.
Densa di suggestioni è l’introduzione metodologica. Mentre Rusconi delinea l’inquadramento generale e Jens Petersen si concentra sulla questione delle percezioni reciproche, Woller e Charles S. Maier riflettono sulla natura e sulle potenzialità della comparazione. Il primo ragiona in maniera esauriente sugli ostacoli incontrati dalla ricerca storica in Italia e Germania. Denuncia lo squilibrio nelle fonti e addita le difficoltà ahimé davvero vergognose nella reperibilità del materiale d’archivio italiano sugli anni Sessanta e Settanta. Maier, nel percorrere paralleli e asimmetrie che avvicinano o differenziano Germania e Italia nella storia politica, del pensiero, dell’economia e della cultura, avanza una proposta impegnativa: suggerisce di indirizzare la ricerca verso una storia morale dei due paesi, concentrandosi sugli ostacoli incontrati nel potenziamento della società civile.
Come riconoscono gli stessi curatori, questa pregevole raccolta di saggi rispecchia (anche nei limiti) lo stato degli studi. Così le parti sugli anni Quaranta e Cinquanta sono le più articolate e omogenee, mentre restano in ombra i decenni successivi, recuperati solo all’interno di alcuni saggi. Colpisce il ruolo assolutamente predominante riservato alla cultura cattolica, che sembra quasi venga identificata come unica ?radice ideale? del sentire europeo. Questo squilibrio è peraltro in parte compensato da un saggio comparativo sulla sinistra e l’europeismo di Aldo Agosti.
Caratterizzato da un impianto essenzialmente politico-istituzionale, il volume mostra aperture sulla storia del pensiero, sulle questioni della memoria e delle percezioni reciproche, sulle relazioni internazionali. Si sente tuttavia la mancanza di approcci di storia culturale e sociale in prospettiva comparata.

Sara Lorenzini