Cerca

Gianluigi Della Valentina – Storia dell’ambientalismo in Italia – 2011

Gianluigi Della Valentina
Milano-Torino, Bruno Mondadori, 244 pp., Euro 19,00

Anno di pubblicazione: 2011

Sebbene la nascita dell’ambientalismo politico italiano coincida con quella del movimento antinucleare nella seconda metà degli anni ’70, esso è l’esito di un processo molto più lungo e complesso dove vanno a confluire filoni di pensiero, istanze politiche e culturali, fenomeni associativi, orientamenti scientifici. Della Valentina ne racconta in questo libro la storia lunga, rintracciandone le radici lontane e definendone le diverse fasi e svolte che lo hanno caratterizzato. Benché partecipe della grande rivoluzione culturale che aveva avviato a partire da Charles Darwin una profonda critica al meccanicismo a favore di una concezione organica della natura, il proto ambientalismo o ecologismo italiano affonda le sue radici nelle istanze patriottico-nazionaliste che si intrecciarono con le stesse tensioni ideali e civili che avevano alimentato le vicende risorgimentali. La difesa del patrimonio naturale e artistico nazionale nasceva dall’idea che la costruzione dell’Italia si dovesse ancorare alla formazione di una consapevolezza comune delle sue bellezze naturali e artistiche e della loro protezione. La fase successiva alla seconda guerra mondiale non vedeva solo il sorgere e consolidarsi delle prime grandi associazioni ambientaliste (Federnatura, Italia Nostra, Wwf italiano), ma anche il crescere dell’impegno di forze liberaldemocratiche e progressiste che attraversavano trasversalmente i partiti e lavoravano a mettere in discussione il modello di sviluppo al quale si era ispirata un’opera di ricostruzione nazionale fortemente distruttiva per l’ambiente e il territorio.Nel movimento antinucleare che sorgeva nell’ambito del dibattito pubblico sulla crisi energetica seguita allo shock petrolifero dei primi anni ’70, andava poi a confluire quell’insieme di fermenti, istanze, battaglie e valori che era maturato con il ’68 e che conferiva al movimento un carattere più marcatamente politico. È questa la fase delle grandi conquiste degli anni ’80 e ’90 del ‘900 tra cui la nascita del partito verde nel 1986 e le vittorie elettorali ottenute grazie soprattutto ai voti dell’estrema sinistra. Il grande contributo di questo libro risiede proprio nell’aver fornito alla storiografia italiana un testo di sintesi su un tema che fino a questo momento aveva conosciuto prevalentemente studi analitici, monografie e saggi su periodi specifici. Pur facendo trasparire la profonda simpatia per l’argomento trattato, l’a. lo esamina con sguardo lucido e a volte spietato, rivelandone i limiti, le fragilità, le ambiguità, i rischi. Ormai fondato su un solido apparato teorico e scientifico, su un accumulo di esperienze e di conoscenze, questo universo vario e complesso che rappresenta oggi l’ambientalismo italiano sembra dibattersi entro un’unica grande contraddizione che gli deriva proprio dalla sua storia e che ne ostacola un’azione più matura ed efficace. «È un’ambivalenza ineludibile – scrive Della Valentina (p. 102) – fra il piano generale, astratto, che tende ad allontanare chi vi si cimenta dalla dimensione concreta, e quello del vissuto quotidiano, della vicenda locale, difficile da ricondurre a sintesi generale».

Gabriella Corona