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Giovanni Bolignani – Bernardo Mattarella. Biografia politica di un cattolico siciliano – 2002

Giovanni Bolignani
Prefazione di Angelo Sindoni, Soveria Mannelli (Cz), Rubbettino, 2001, pp. 376,

Anno di pubblicazione: 2002

Della classe dirigente siciliana del dopoguerra Bernardo Mattarella, padre di Piersanti ucciso dalla mafia, può essere considerato uno dei massimi esponenti per la sua attività politica che deborda oltre i confini della regione e per i suoi rapporti che lo legano ai maggiori esponenti della Democrazia cristiana. Bolignani in questa biografia politica, che si aggiunge agli studi a livello nazionale sulla classe dirigente democristiana, con una metodologia scientifica ancorata alle fonti, ricostruisce l’ambiente in cui matura la personalità di Mattarella, facendo emergere dall’oblio figure significative del movimento cattolico.
Mattarella, nato nel 1905, compie la sua formazione all’interno dei circoli di Azione cattolica della diocesi di Mazara. Non mancano però i contatti con uomini del Partito Popolare, dove, anche se giovanissimo, fece i primi passi sul piano dell’impegno politico. Diventato nel periodo del fascismo dirigente di primo piano dell’Azione cattolica a livello regionale e membro del Consiglio Superiore della Gioventù Cattolica, la sua attività si sposta a Palermo. La formazione del giovane all’interno dell’Azione Cattolica siciliana per Mattarella non doveva avere solo contenuti religiosi, ma anche i contenuti della dottrina sociale della chiesa che viene vista non solo distinta, ma in opposizione alla visione fascista della società. Seguendo la lezione di Sturzo, si fece paladino di democrazia e di laicità dello Stato.
Il secondo dopoguerra vede Mattarella, insieme ad Aldisio, impegnato all’interno del nascente Partito Democratico Cristiano contro il separatismo e per la scelta repubblicana sul piano istituzionale e poi in ruoli sempre più importanti nel governo della repubblica, prima come sottosegretario e poi come ministro in vari dicasteri, come quello dei trasporti e del commercio estero dove concorre a porre le basi della crescita economica del paese distrutto dalla guerra. Il volume analizza con cura i principi ispiratori e le linee politiche di questa azione di governo di Mattarella che diventa uno degli uomini più qualificati della rappresentanza siciliana al governo nazionale.
Mattarella da Bolignani non viene collocato tra i notabili della vecchia generazione, ma in una posizione di mediazione che si spiegherebbe con la sua attenzione alle istanze sociali della seconda generazione del partito. Sulla svolta a sinistra Mattarella sarà infatti a fianco di Moro, anche quando a metà degli anni Sessanta dovrà fare posto ad altri all’interno della compagine governativa. Muore nel 1971.
Per altro molto pregevole, il volume richiedeva una maggiore attenzione sulle accuse che pesarono su Mattarella per presunti rapporti con la mafia. Bolignani si limita a riferire la condanna di Danilo Dolci autore di un Dossier su Mattarella. Ma la realtà storica credo sia più complessa di quella giudiziaria. Poteva questa essere una occasione per diradare ogni dubbio, dal momento che uomini politici DC, come Alessi e Pignatone, ammettono chiaramente compromissioni della DC con gli ambienti mafiosi in campo elettorale.

Francesco Michele Stabile