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Giovanni Codovini e Dino Renato Nardelli – Le leggi razziali in Italia – 2002

Giovanni Codovini e Dino Renato Nardelli
Foligno, Editoriale Umbra, pp. 133, s.i.p.

Anno di pubblicazione: 2002

Il volume ? curato dall’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea e dalla Direzione generale dell’Ufficio scolastico regionale per l’Umbria ? apre in maniera egregia una collana dedicata ai Materiali per la memoria.
Dopo avere trascritto i testi della legislazione antisemita voluta dal fascismo per l’Italia (pp. 11-78), sia durante gli anni del Regime che nel periodo repubblicano ? ma forse per alcuni documenti, come l’Ordine del giorno del Gran Consiglio, il Manifesto di Verona e l’Ordine di polizia n. 5 di Buffarini Guidi con il quale vennero istituiti i campi di concentramento, sarebbe stato opportuno non limitarsi al semplice richiamo di p. 58 ? fino al decreto legislativo di Mussolini n. 2 del 4 gennaio 1944 che prevedeva la confisca dei ?beni posseduti dai cittadini di razza ebraica?; il volumetto presenta alcuni ?percorsi didattici? (pp. 109-16), la testimonianza di Pupa Garribba (pp. 119-25) e si conclude con una sintetica, ma sostanzialmente esaustiva, bibliografia, un elenco di video disponibili e indicando alcuni siti Internet.
Va certamente apprezzato l’aver presentato il testo integrale di leggi e decreti e non una semplice selezione esemplificativa, a partire dal lunghissimo regio decreto legge n. 126 del 9 febbraio 1939 relativo alle Norme di attuazione ed integrazione (?) relative ai limiti di proprietà immobiliare e di attività industriale e commerciale per gli ebrei (pp. 35-52) che ? proprio per la sua complessità ? raramente è stato riedito in tutti i suoi 80 articoli; ed egualmente da lodarsi l’aver provveduto ad una raccolta organica, sia pure limitatamente alla legislazione.
Di particolare interesse (proprio per i fini didattici che si propone la pubblicazione) la presentazione del corpus del materiale locale, a cominciare dal complesso delle circolari che rendono conto della meticolosità del progetto di emarginazione e persecuzione: eliminazione degli ebrei dagli elenchi telefonici (29 settembre 1941), sequestro degli apparecchi radio (4 novembre 1941), requisizione delle opere d’arte (19 dicembre 1943), ecc.
Due sole osservazioni: non appare alcuna giustificazione per il fatto che a volte venga presentato anche materiale diverso dalla legislazione e che questo non sia stato riprodotto in ordine cronologico (per esempio il Manifesto degli scienziati razzisti è ?nascosto? alle pp. 110-12).
In secondo luogo: i documenti non ?parlano? da soli, neppure questi che pure sono tremendamente eloquenti. Quindi: una Introduzione o una chiave di lettura ragionata a nostro parere non sarebbe stata inutile. Né va dimenticato che (forse) non tutti gli insegnanti hanno una conoscenza tale degli avvenimenti da potere ?usare? il materiale senza alcun aiuto.

Luciano Casali