Il volume ? curato dall’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea e dalla Direzione generale dell’Ufficio scolastico regionale per l’Umbria ? apre in maniera egregia una collana dedicata ai Materiali per la memoria.
Dopo avere trascritto i testi della legislazione antisemita voluta dal fascismo per l’Italia (pp. 11-78), sia durante gli anni del Regime che nel periodo repubblicano ? ma forse per alcuni documenti, come l’Ordine del giorno del Gran Consiglio, il Manifesto di Verona e l’Ordine di polizia n. 5 di Buffarini Guidi con il quale vennero istituiti i campi di concentramento, sarebbe stato opportuno non limitarsi al semplice richiamo di p. 58 ? fino al decreto legislativo di Mussolini n. 2 del 4 gennaio 1944 che prevedeva la confisca dei ?beni posseduti dai cittadini di razza ebraica?; il volumetto presenta alcuni ?percorsi didattici? (pp. 109-16), la testimonianza di Pupa Garribba (pp. 119-25) e si conclude con una sintetica, ma sostanzialmente esaustiva, bibliografia, un elenco di video disponibili e indicando alcuni siti Internet.
Va certamente apprezzato l’aver presentato il testo integrale di leggi e decreti e non una semplice selezione esemplificativa, a partire dal lunghissimo regio decreto legge n. 126 del 9 febbraio 1939 relativo alle Norme di attuazione ed integrazione (?) relative ai limiti di proprietà immobiliare e di attività industriale e commerciale per gli ebrei (pp. 35-52) che ? proprio per la sua complessità ? raramente è stato riedito in tutti i suoi 80 articoli; ed egualmente da lodarsi l’aver provveduto ad una raccolta organica, sia pure limitatamente alla legislazione.
Di particolare interesse (proprio per i fini didattici che si propone la pubblicazione) la presentazione del corpus del materiale locale, a cominciare dal complesso delle circolari che rendono conto della meticolosità del progetto di emarginazione e persecuzione: eliminazione degli ebrei dagli elenchi telefonici (29 settembre 1941), sequestro degli apparecchi radio (4 novembre 1941), requisizione delle opere d’arte (19 dicembre 1943), ecc.
Due sole osservazioni: non appare alcuna giustificazione per il fatto che a volte venga presentato anche materiale diverso dalla legislazione e che questo non sia stato riprodotto in ordine cronologico (per esempio il Manifesto degli scienziati razzisti è ?nascosto? alle pp. 110-12).
In secondo luogo: i documenti non ?parlano? da soli, neppure questi che pure sono tremendamente eloquenti. Quindi: una Introduzione o una chiave di lettura ragionata a nostro parere non sarebbe stata inutile. Né va dimenticato che (forse) non tutti gli insegnanti hanno una conoscenza tale degli avvenimenti da potere ?usare? il materiale senza alcun aiuto.