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Giulio Maltese – Fermi in America. Una biografia scientifica: 1938-1954 – 2003

Giulio Maltese
Bologna, Zanichelli, pp. 510, euro 32,80

Anno di pubblicazione: 2003

Apparso nella collana ?Le ellissi?, come già la seconda e più documentata edizione della celebre biografia di Fermi scritta da Emilio Segrè, il volume di Giulio Maltese costituisce l’ultimo approdo, in termini di tempo, delle ricerche avviate in occasione del centenario della nascita di Fermi. A differenza della biografia di Segrè, ampia e documentata, ma che ancora è ascrivibile al novero del racconto di un testimone, l’eccellente lavoro di Maltese è invece opera di uno studioso che unisce a un sicuro dominio della metodologia dell’indagine storica una non comune conoscenza del settore scientifico in cui Fermi ha offerto il suo rilevantissimo contributo. La pubblicazione di questa biografia è peraltro complementare ad una analoga impresa condotta da Fabio Sebastiani, direttore del Museo di fisica dell’Università ?La Sapienza?, e da un gruppo di suoi collaboratori sugli anni romani di Fermi.
La prima parte della biografia scritta da Maltese è dedicata alle vicende della partenza di Fermi dall’Italia, alla realizzazione del reattore nucleare di Chicago nel 1942, e al ruolo del grande fisico romano nella costruzione della bomba atomica a Los Alamos. Queste vicende, su cui esiste già un’abbondante produzione storiografica, non priva di controversie interpretative soprattutto per quanto attiene alla sfera etico-politica, sono rivisitate da Maltese con perizia e soprattutto con lo sguardo di chi ha voluto riandare direttamente alla fonte documentaria senza farsi condizionare dalle interpretazioni consolidate, in un senso o nell’altro. Ma la parte più originale e certamente più significativa della ricerca riguarda gli anni dal 1946 al 1953, il periodo trascorso da Fermi a Chicago, dedicandosi a nuove ricerche avanzate, su cui ha fornito contributi scientifici meno noti al grande pubblico ma non per questo meno importanti per lo sviluppo della fisica nel dopoguerra. L’importanza di questa fase della vita scientifica e politica di Fermi era già stata richiamata da Michelangelo De Maria in una sua sintetica biografia fermiana edita da Le Scienze, e viene per la prima volta esplorata in maniera sistematica e documentata in questo volume.
Fermi scompare, colpito da un tumore che mette fine alla sua vita in pochi mesi, nel 1954, a 53 anni, quando è all’apice della notorietà e del prestigio nella comunità scientifica mondiale. La sua autorevolezza, peraltro, è stata da lui spesa più volte, già dalla fine della guerra, a vantaggio della scuola romana di fisica, da lui creata e proseguita dal più giovane dei suoi allievi, Edoardo Amaldi. L’ultimo viaggio di Fermi in Italia avviene nel 1954, e i suggerimenti da lui forniti in quell’occasione sono all’origine di alcuni tra i più importanti approdi della politica della ricerca italiana negli anni Cinquanta. Il libro si conclude con una accurata analisi del lascito di Fermi e della sua scuola allo sviluppo della fisica contemporanea.

Giovanni Paoloni