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Giuseppe Compagnoni – Lettere varie (1776-1832) – 2001

Giuseppe Compagnoni
a cura di Marcello Savini, Ravenna, Longo, pp. 219, euro 15,49

Anno di pubblicazione: 2001

Nella vita di Giuseppe Compagnoni (1754-1833) si passano il testimone fasi storiche diverse, delle cui cesure questa raccolta di lettere ci offre un’illustrazione suggestiva.
Giovane abate di provincia nella Romagna pontificia, Compagnoni era tuttavia insofferente di un abito che evidentemente gli calzava stretto e già negli anni ’80 del ‘700 aveva fatto del giornalismo la sua professione, segnalandosi tra le penne più vivaci in circolazione prima a Bologna, poi a Venezia.
L’arrivo dei francesi in Italia lo indusse a schierarsi in prima fila tra i patrioti cisalpini e durante il triennio repubblicano occupò, tra l’altro, la cattedra di diritto costituzionale all’Università di Ferrara: una posizione di rilievo particolare, se solo si pensa alla centralità della tematica costituzionale in Italia all’epoca delle repubbliche sorelle.
L’esposizione in primo piano sulla scena politica di quegli anni lo obbligò alla fuga in Francia al momento della reazione del ’99. In Italia sarebbe tornato dopo Marengo e nella Milano napoleonica avrebbe svolto ? come molti suoi sodali degli anni repubblicani ? una carriera da funzionario, culminata nell’esercizio della carica di segretario del Consiglio di Stato del regno Italico.
Durante la Restaurazione, infine, riannodò intensamente i fili con la sua antica vocazione da letterato e giornalista, fermandosi in quella Milano dove dopo lo smantellamento dei ministeri e delle istituzioni centrali del regno napoleonico molti uomini come lui, pur nella poco invidiabile condizione di pensionati a mezza paga, trovarono tuttavia nella ricchezza di iniziative dell’editoria ambrosiana una compensatrice sponda di sostegno.
Le 123 lettere di Compagnoni qui raccolte (120 delle quali inedite) sono conservate in varie sedi: la Biblioteca comunale della natia Lugo, la Nazionale Braidense di Milano, l’Archiginnasio e la Biblioteca universitaria di Bologna, la nazionale di Firenze, l’Estense di Modena, l’Ariostea di Ferrara, infine alcune collezioni private. Tra i destinatari spiccano, tra gli altri, i nomi di Girolamo Tiraboschi, Dionigi Strocchi, Gian Domenico Romagnosi, Gian Battista Gigola, Antonio Fortunato Stella, Gian Pietro Vieusseux; figure importanti, dunque, della politica e della cultura italiana di quei decenni. Il corpus principale della raccolta, tuttavia, ci restituisce soprattutto squarci sulle private vicissitudini di Compagnoni tra gli anni finali dell’età napoleonica e quelli iniziali della Restaurazione. Ottimo l’apparato critico che correda la raccolta, curata da Marcello Savini, già editor, in anni recenti, delle Memorie autobiografiche e di altri scritti di Compagnoni.

Marco Meriggi