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Gli Alleati a Brescia tra guerra e ricostruzione. Fonti, ricerche e interpretazioni

Rolando Anni, Giovanni Gregorini, Maria Paola Pasini (a cura di)
Milano, FrancoAngeli, 180 pp., € 23,00

Anno di pubblicazione: 2018

Il volume raccoglie gli atti del convegno tenutosi a Brescia nell’aprile del 2015, organizzato dall’Università cattolica del Sacro Cuore e dall’Archivio storico della Resistenza bresciana e dell’età contemporanea.
Protagoniste di queste pagine sono le forze angloamericane nei mesi tra primavera ed estate del 1945 che – come in gran parte dell’Italia settentrionale – videro il loro arrivo nel territorio bresciano a seguito del crollo della Repubblica sociale italiana e della resa incondizionata della Germania nazista.
Il libro è introdotto da due saggi, uno scritto a quattro mani da Josè Antonio Miranda e Riccardo Semararo, e l’altro di David W. Ellwood, che introducono rispettivamente alle caratteristiche principali e all’evoluzione del secondo conflitto mondiale e, il secondo, alla presenza alleata in Italia dopo l’armistizio nel complesso e ambiguo contesto della cobelligeranza.
Nelle pagine successive il focus è sulla realtà di Brescia e della sua provincia. Sono analizzati diversi aspetti della presenza angloamericana, sin dal suo arrivo. Gli interventi si soffermano soprattutto sui rapporti tra gli alleati, le istituzioni locali e il locale Cln, soprattutto nelle delicate settimane di passaggio del maggio del 1945, e sui principali aspetti su cui l’opera delle forze di occupazione si concentra (economia, assistenza sociale).
Il quadro che si offre al lettore è ulteriormente arricchito dai contributi relativi agli archivi della Repubblica sociale, alla protezione del patrimonio culturale o alla ricostruzione di una missione sotto copertura di un agente inglese paracadutato in un’area controllata da forze partigiane in Val Camonica nell’estate 1944, assieme al generale Raffale Cadorna.
C’è spazio anche per saggi incentrati sul ruolo degli angloamericani nella diffusione del loro modello culturale e delle esperienze dei soldati presenti nella zona come primi turisti, intervento quest’ultimo corredato anche da un’ampia galleria fotografica.
Il background degli autori presenti è variegato, suddiviso tra studiosi accademici e altri attivi in istituti culturali presenti sul territorio bresciano. Differenziata è anche la tipologia di saggi. Alcuni, anche se trattano vicende specifiche, come il contributo di Semeraro sui servizi di assistenza sociale nell’area, sono meglio inquadrati in un più ampio campo di studi relativo allo sviluppo e ai cambiamenti del Welfare State. Altri, si pensi a quello di Bruno Festa sui tentativi alleati di recuperare le carte prodotte dagli uffici centrali e periferici della RSI nella zona, pur essendo ben documentati mancano di una adeguata contestualizzazione storiografica e rimandi a simili lavori svolti in passato.
Nel complesso si tratta di un volume utile a comprendere una delicata fase di passaggio nella storia del paese, a partire da un importante caso locale, in un frangente in cui, le già marcate differenze territoriali italiane, sono ulteriormente amplificate dalla complessa congiuntura del 1943-1945.

Mario De Prospo