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Ilaria Pavan e Guri Schwarz (a cura di) – Gli ebrei in Italia tra persecuzione fascista e reintegrazione postbellica – 2001

Ilaria Pavan e Guri Schwarz (a cura di)
Firenze, La Giuntina, pp. 200, euro 12,39

Anno di pubblicazione: 2001

I saggi qui raccolti costituiscono una silloge parziale degli interventi presentati nel corso di una giornata di studio tenutasi a Pisa nel 2000. Alcuni di essi sono prime anticipazioni ? per lo più ad opera di giovani studiosi ? relative a ricerche ancora in corso, altri ? in particolare il saggio di Sarfatti dedicato alla preparazione delle leggi antiebraiche del 1938 ? costituiscono una messa a punto di precedenti lavori.
L’Introduzione di Schwarz ha il raro merito di riuscire a dare una chiave di lettura complessiva di un testo collettaneo, per sua natura disomogeneo, anche se forse avrebbe dovuto rimanere più attinente al contenuto dei saggi.
Oltre ai singoli articoli vanno segnalati due interessanti contributi di carattere bibliografico rispettivamente di Pavan e Schwarz: il primo dedicato ad una guida comparata degli studi a livello europeo relativi alle restituzioni dei beni ebraici requisiti negli anni delle persecuzioni, il secondo alla storiografia europea, israeliana e statunitense sugli ebrei dopo il 1945. Essi, oltre a dimostrare un interesse per la storiografia straniera raro da riscontrare in chi si occupa di ?storia patria?, pongono indirettamente la questione delle specificità dei singoli casi nazionali, così come dei complessi e contradditori percorsi di riflessione nei vari paesi.
Il saggio di Mondini, dedicato all’espulsione degli ebrei dall’esercito, la vera ?scuola della nazione?, sottolinea ancora una volta quanto profonda fu la spaccatura determinata dalle leggi nel 1938.
Solo da poco la storiografia italiana ha cominciato a considerare anche per gli anni successivi al 1945 le conseguenze sui perseguitati. Proprio studi settoriali come quello della Pelini ? relativo alla reintegrazione dei professori universitari ? e quello della Pavan ? dedicato agli atteggiamenti della magistratura repubblicana rispetto alla restituzione dei beni confiscati ? sono assai utili nel dimostrare sia l’importanza della delicata questione della continuità delle istituzioni tra fascismo e repubblica, sia la necessità di considerare, oltre alle discriminanti ideologiche, le concrete logiche di comportamento. Emerge la difficoltà di un discorso d’insieme, dato il prevalere di realtà e meccanismi locali e personali. Particolarmente stimolante si rivela sotto questo aspetto il saggio della Pavan che sottolinea come dall’analisi dei processi del dopoguerra sia possibile trarre considerazioni di carattere più generale sulle persecuzioni, sulle responsabilità dello Stato, sul rapporto fra giurisprudenza e legislazione, fino a considerare il comportamento di quei privati che seppero approfittare della difficile situazione dei perseguitati.
Il saggio di Di Quirico ? sulle conseguenze delle leggi sulle banche italiane all’estero ? e quello di Bientinesi ? sul trasferimento dei beni ebraici attraverso il clearing italo bulgaro del 1943 ? offrono primi interessanti approcci di storia economica spesso trascurata a proposito di legislazione antiebraica.

Alessandra Minerbi