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Ilaria Porciani (a cura di) – Famiglia e nazione nel lungo Ottocento italiano. Modelli, strategie, reti di relazioni – 2006

Ilaria Porciani (a cura di)
Roma, Viella, 294 pp., euro 28,00

Anno di pubblicazione: 2006

La storia della famiglia non è certo una novità nel panorama della storiografia italiana, eppure gli studi che si occupano di singole casistiche familiari scendendo nel particolare di una realtà locale, che cambia profondamente nel territorio della penisola, non sono poi tanti. E, dunque, ben vengano ricerche come questa che fanno luce, scavando negli archivi privati familiari, su casi inediti ancora sconosciuti ai più. Ma il pregio dell’opera non sta solo nel riportare alla luce frammenti di vita più o meno inesplorati, ma anche nel far uscire la famiglia dal suo circoscritto orto privato e metterla in correlazione con la più ampia vicenda della storia nazionale. Nel suo saggio introduttivo Ilaria Porciani dà ampiamente conto della stretta correlazione creatasi tra la famiglia nucleare e il nuovo Stato nazionale. La curatrice analizza quattro casi nazionali ? Stati Uniti, Francia, Germania e Italia ? nei quali ricostruisce il nesso esistente tra la famiglia, l’educazione dei figli e la formazione dei nuovi Stati. In pratica, la famiglia assume, allo stesso modo degli altri elementi fondanti della identità nazionale, una sua valenza non più solo privata ma pubblica. Come l’istruzione elementare pubblica e la leva di massa obbligatoria, anche la funzione educativa familiare diventa strumento essenziale di formazione della nazionalità. Nei successivi saggi vengono invece analizzati dei casi specifici. Ros Pesman si occupa del ristretto, ma devoto gruppo di seguaci che assistettero Giuseppe Mazzini nel suo esilio londinese, attraverso il carteggio tra il patriota italiano e un fedele gruppo di sostenitrici inglesi. In prevalenza donne accolsero l’esule nel calore della loro intimità domestica offrendogli qualcosa di più del semplice sostegno materiale. Si svolge a Napoli, invece, la vicenda della famiglia Ricciardi, ricostruita da Angela Russo. Giuseppe Ricciardi diventa deputato del nuovo Regno d’Italia dopo aver passato vent’anni in esilio per le sue idee antiborboniche. Durante la fuga in Francia sposa Clorinda Not dalla quale avrà due figlie. La sorella Elisabetta Ricciardi, rimane sempre a Napoli dove si sposa con il principe di Tricase. L’intenso carteggio tra i due è per Giuseppe l’unico legame con la famiglia e la patria, mentre per Elisabetta il fratello minore è l’unico superstite della famiglia. La famiglia Bevilacqua è un’antica casata nobile veronese, impegnata nel processo di liberazione nazionale. Elena Sodini ne analizza la strategia matrimoniale, la fedeltà patriottica, lo spazio domestico e la celebrazione del mito liberale. Dall’archivio privato della famiglia Toscanelli, Silvia Menconi ci riporta le vicende delle due sorelle Elisa ed Emilia, mogli rispettivamente di Francesco Finocchietti prefetto e di Ubaldino Peruzzi deputato e ministro. E poi gli scritti di Carolina Bonafede, e la Trieste di fine Ottocento tra scuola e famiglia, nei lavori di Maria Cecilia Vignuzzi e Vittorio Caporella. Gli ultimi due saggi tornano invece al carattere generale l’uno ? di Carlotta Ferrara degli Uberti ? sul processo di integrazione nazionale degli ebrei, l’altro di Anna Scattigno sulle famiglie religiose cattoliche in particolare il Terz’ordine francescano.

Cecilia Dau Novelli