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Judith R. Goodstein – The Volterra Chronicles. The Life and Times of an Extraordinary Mathematician 1860-1940 – 2007

Judith R. Goodstein
Providence, American Mathematical Society, 310 pp., s.i.p.

Anno di pubblicazione: 2007

La figura del matematico Vito Volterra è sicuramente una delle più affascinanti negli anni del cosmopolitismo scientifico della belle époque; egli visse poi con passione e coinvolgimento anche la crisi di quel mondo, con la prima guerra mondiale e il ventennio tra le due guerre. Judy Goodstein ha dedicato quasi tre decenni di ricerche a questa figura, per realizzare una biografia (prossimamente tradotta anche in italiano per Zanichelli) che non solo ne ricostruisca la straordinaria avventura scientifica e umana, ma la renda nota a un vasto pubblico di lingua inglese che spesso non riesce a guardare al di là dei propri confini geografici e linguistici. In questa ottica, l’a. dedica ampio spazio alla dimensione internazionale dell’attività di Volterra non solo come ricercatore, ma anche come organizzatore di scienza, e soprattutto al Volterra privato. Sono quindi ricostruiti puntualmente la formazione e i primi segnali della precoce vocazione scientifica, le emozioni di un giovane che subito dopo la laurea, a soli 23 anni, vince una prestigiosa cattedra universitaria, il matrimonio che cambia la sua vita e coincide con l’inizio di una nuova fase in una carriera già straordinaria, i suoi molti viaggi. Meno spazio, comparativamente, è dedicato agli anni conclusivi della vita di Volterra, che coincidono con la sua emarginazione politica, e che sono invece quelli oggi più noti al pubblico italiano, che lo ricorda soprattutto come uno dei pochissimi docenti universitari che non giurarono fedeltà al fascismo. Per quanto riguarda la ampia e complessa produzione scientifica di Volterra, infine, l’a. sceglie di non affrontare direttamente l’argomento e di affidarsi invece alla ricostruzione, pubblicata in appendice al volume, che ne fece nel 1941 un altro grande matematico, Sir Edmund Whittaker. Nella sua ricostruzione biografica l’a. si avvale non soltanto di fonti già note, e in particolare dell’archivio Volterra presso l’Accademia dei Lincei, ma anche di fonti private da lei stessa localizzate e studiate per la prima volta. Purtroppo, per volontà di chi le ha comunicate all’a. (presumibilmente un erede di Volterra), tali fonti restano non identificate, né è noto il luogo dove sono custodite: esse sono pertanto inaccessibili ad altri studiosi che volessero, stimolati da questa biografia, approfondire altri aspetti della personalità del grande matematico. Non si può, a questo proposito, non ricordare la generosità con cui altri eredi di Vito Volterra hanno messo a disposizione degli studiosi non solo il materiale donato ai Lincei e pubblicamente fruibile, ma anche i pochi materiali privati rimasti ancor oggi nelle loro mani: e il paragone non è certo favorevole per l’anonimo detentore di questa ulteriore e interessante documentazione. Se dunque l’uso estensivo che l’a. fa di queste fonti è meritorio, in quanto ne permette la fruizione, pur parziale e mediata, a tutti i lettori, resta il rammarico di non poter disporre della documentazione nella sua totalità.

Giovanni Paoloni