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La propaganda fascista nelle università inglesi. La diplomazia culturale di Mussolini in Gran Bretagna (1921-1940)

Tamara Colacicco
Milano, FrancoAngeli, 270 pp., € 35,00

Anno di pubblicazione: 2018

Il volume contribuisce al filone di ricerca – ancora piuttosto esiguo – dedicato alla
propaganda fascista in Gran Bretagna. L’a., che con questo lavoro ha conseguito il dottorato
di ricerca a Reading (UK), assume come caso di indagine il ruolo svolto dai docenti
di italianistica nelle università britanniche tra il 1921 e il 1940. Ne conclude che
il consenso guadagnato dal fascismo fu limitato a un ristretto gruppo di intellettuali e a
personalità britanniche di fede cattolica che tuttavia svilupparono «sentimenti italofili
piuttosto che […] una vera e propria adesione politica» (p. 184).
Nelle prime due sezioni del volume l’a. si sofferma sulle strutture della propaganda
culturale all’estero esaminando l’interesse che il fascismo rivolse verso la Gran Bretagna.
Colacicco analizza gli interventi a favore della diffusione dell’italiano, riconducibili alla
promozione di scambi studenteschi, alla dotazione di volumi propagandistici destinati
alle biblioteche e al tentativo di inserire l’insegnamento dell’italiano nelle scuole medie,
pur rilevando come gli sforzi compiuti dal regime fascista, in particolare attraverso i fasci
all’estero, l’ambasciata e i consolati, ebbero una portata limitata se paragonati ai risultati
ottenuti. Nell’ultima sezione, l’a. prende in esame alcune figure di intellettuali britannici
valutando le simpatie riscosse dal fascismo specialmente negli ambienti cattolici e conservatori.
È soprattutto nei due capitoli centrali del volume che emerge il contributo originale
offerto da Colacicco. L’a. fornisce una mappatura delle personalità e dell’ideologia dei
professori che occuparono le cattedre, i dipartimenti e i lettorati di italiano nelle università
britanniche, valutando il risvolto politico della loro attività culturale e il loro legame
con il regime fascista. Ne risulta un quadro in cui Camillo Pellizzi (University College
London) e Cesare Foligno (Oxford) si distinguono nel ruolo di coordinatori della propaganda
fascista. Specialmente in merito a Foligno, il lavoro di Colacicco fa luce su quello
che si rivela essere un personaggio centrale della propaganda fascista all’estero, fino ad
oggi rimasto ignoto nonostante la prominenza della posizione accademica che occupò.
Seguendo un criterio geografico, l’a. analizza successivamente le realtà universitarie di
Cardiff e Bristol nelle figure di Alfredo Orbetello e Benvenuto Cellini, per poi spostarsi
verso nord, a Leeds, Liverpool e Manchester, incrociando i profili e i diversi livelli di collaborazione
con le attività propagandistiche del regime offerte da Adriano Ungaro, Pietro
Rèbora, Mario Praz e Walter Bullock.
Va inoltre sottolineato che il lavoro si basa su una vasta documentazione archivistica
inedita, reperita presso l’Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Esteri e tra le
carte di Camillo Pellizzi (Fondazione Ugo Spirito-Roma) e posta in relazione con carte
custodite dai National Archives (Londra) e dalla Bodleian Library (Oxford).

Alice Gussoni