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La Tunisia contemporanea

Stefano M. Torelli
Bologna, il Mulino, 213 pp., € 14,00

Anno di pubblicazione: 2015

A cinque anni dalla Rivoluzione dei gelsomini, Stefano M. Torelli, Research Fellow presso l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, presenta una utile sintesi della storia della Tunisia contemporanea che parte dal periodo coloniale, ma si concentra so- prattutto sulla storia recente di questo piccolo ma importante paese mediterraneo.
Il volume colma un vuoto nella storiografia italiana contemporanea, che, fatta ec- cezione per importanti contributi sulla comunità italiana (Bono, Brondino, El Houssi, Melfa), non ha prodotto ricerche sulla storia generale di questo paese le cui vicende si sono intrecciate così strettamente con la storia italiana.
La centralità di questo paese mediterraneo è simbolicamente rappresentata dal fatto che le rivolte della Primavera araba hanno preso avvio proprio dal suicidio del giova- ne tunisino Mohamed Bouazizi nel dicembre 2010. A partire dal 2011, hanno visto la pubblicazione alcuni studi (tra cui uno dello stesso a.) che hanno analizzato i motivi del malcontento e della insoddisfazione che hanno spinto migliaia di giovani maghrebini e mediorientali a chiedere giustizia, lavoro e dignità. Mancava nel panorama italiano uno studio che ripercorresse nel lungo periodo la storia del paese di Bouazizi e l’a. con una scrittura chiara e lineare porta il lettore a comprendere le origini storiche che hanno portato la Tunisia a liberarsi dal regime di Ben Alì e, soprattutto, a costituire fino a oggi l’unico esempio di un paese arabo in cui dopo le rivolte si sia stabilito un governo demo- cratico, seppur fragile.
L’a. mette in luce con lucidità i punti di forza e di debolezza dell’esperienza tunisina. In particolare, nella seconda parte del volume, si sofferma sul carattere peculiare dell’islam politico tunisino, che, se da un lato con Ghannuchi affonda le sue radici in un mix complesso fatto di salafismo, sufismo e religiosità tradizionale (p. 129), rappresenta nel panorama dell’islamismo contemporaneo un esempio interessante di radicamento nella realtà locale e di capacità di coesistenza con un sistema istituzionale liberale e democratico (p. 134). Il movimento islamico tunisino, forgiato dalla dura prova della repressione, ha manifestato un’incredibile capacità di resistenza, ma allo stesso tempo, ha mostrato una certa lungimiranza nella sua leadership con esiti estremamente diversi da ciò che è avve- nuto, ad esempio, nel caso dell’islamismo egiziano.
Accanto a ciò, Torelli dedica ampio spazio all’analisi di un fenomeno poco conosciu- to, quello delle origini e caratteristiche della corrente salafita che tanta parte ha avuto nella destabilizzazione della Tunisia contemporanea. L’a. evidenza l’errore in cui si è incorso quando si è inquadrato il fenomeno del salafismo in Tunisia come estraneo al paese, sot- tovalutando il suo radicamento locale da un lato e la sua multiformità, dall’altro.
In conclusione, pur non nascondendo i rischi che l’esperimento tunisino sta corren- do, l’a. propone, a ragione, di considerare la Tunisia come un «modello» di transizione di un paese arabo da un regime dittatoriale verso un nuovo percorso orientato al raggiungi- mento della democrazia e di altri obiettivi in campo economico e sociale.

Paola Pizzo