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Lenzo Lenzi – Concilio e post-Concilio in Italia. Monsignor Enrico Bartoletti arcivescovo a Lucca (1958-1973) – 2004

Lenzo Lenzi
Bologna, EDB, pp. 668, euro 48,00

Anno di pubblicazione: 2004

Lenzi è già conosciuto per i suoi numerosi studi sulla vita religiosa ed ecclesiastica lucchese nell’Ottocento e nel Novecento. In particolare si è soffermato su alcune figure di vescovi; basterà ricordare il lungo lavoro, iniziato con la tesi di laurea, dedicato a Giulio Arrigoni ed esteso all’analisi dei caratteri del Cattolicesimo lucchese nella seconda metà dell’Ottocento. Ora ci offre un’attenta e documentata ricostruzione della figura di Enrico Bartoletti e della sua opera pastorale negli anni in cui è stato vescovo a Lucca, e cioè dal 1958 (anno del suo invio nella città come vescovo ausiliare) al 1973 (anno in cui, divenuto arcivescovo, è stato chiamato da Paolo VI alla funzione di segretario generale della Conferenza episcopale italiana). Bisogna anche ricordare il volume di atti, apparso nel 1988, Un vescovo italiano del Concilio, Enrico Bartoletti, 1916-1976 (Genova, Marietti), in cui era stata pubblicata una relazione dello stesso Lenzi che si può considerare l’abbozzo del libro attuale.
Nell’incarico di segretario della CEI Bartoletti (nato nel 1916 e morto nel 1976) è stato conosciuto ed apprezzato a livello nazionale. Lenzi non include nel suo studio questo ultimo periodo; ma, attraverso la rievocazione della sua opera a Lucca, consente di capirne meglio la figura. Viene in luce la complessità del personaggio: intellettualmente e spiritualmente molto fine, aggiornato negli studi biblici, attento alle persone e capace di capire o intuire i loro problemi, preoccupato della comunione ecclesiale; per questo attento a non ferire i più conservatori (esemplare a questo proposito la convivenza con il vecchio arcivescovo Torrini), disposto a rinnovare la Chiesa con gradualità, sollecitando l’approfondimento e la persuasione piuttosto che valendosi dell’autorità; alieno dagli scontri diretti, anche per la consapevolezza, forse eccessiva, della sua fragilità, dovuta a motivi di salute. Per queste caratteristiche talvolta gli si rimproverava un certo scarto tra ciò che capiva e ciò che faceva nel governo episcopale.
Si deve sottolineare comunque che Bartoletti seguiva una consapevole metodologia pastorale, che può essere riassunta in una frase con cui Lenzi rievoca un colloquio avuto con lui: ?mi disse che non era un buon metodo pastorale correre con pochi molto in fretta, lasciando indietro la massa della comunità cristiana? (p. 631). Tra i momenti essenziali dell’opera del vescovo va ricordata l’attuazione a Lucca del Concilio, non priva di momenti di tensione. Per questo il volume permette di conoscere le vicende del post-Concilio in un microcosmo molto cattolico. Lucca infatti non è interessante in sé, ma come campione, e in questo va al di là della storia locale.

Pier Giorgio Camaiani