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Lorenzo Bedeschi – L’idea del partito nazionale fra i cattolici italiani (da Murri a Sturzo) – 2006

Lorenzo Bedeschi
Urbino, Quattroventi, 85 pp., euro 10,00

Anno di pubblicazione: 2006

Don Bedeschi è morto nella notte tra il 15 e il 16 novembre 2006. Nel suo lungo cammino (iniziato a Bagnacavallo il 17 agosto 1915) la ricerca storica si è intrecciata con la riflessione teologica e un vigoroso e generoso impegno civile. Legato alla Università di Urbino, dove ha insegnato a partire dal 1966, e alla città medesima, dalla quale ha ricevuto la cittadinanza onoraria. Fondatore e animatore del Centro studi per la storia del modernismo che dalla fine degli anni Settanta ha motivato una stagione di ricerche e riflessioni dai risultati rilevanti ben al di là dei confini della disciplina e degli ambiti nazionali di riferimento. La raccolta della documentazione ? a partire dall’archivio del pastore protestante Paul Sabatier ? ha dato risultati insperati fornendo una base unica: archivi privati ricchi di corrispondenze e documentazione da cui è passata più di una generazione di studiosi del riformismo religioso di fine Ottocento e inizio Novecento. Basti in questa sede il richiamo agli annali «Fonti e Documenti», all’attività della Fondazione Romolo Murri e al Dottorato in Storia dei partiti e dei movimenti politici fondato nel 1983.Il volume è un piccolo distillato di alcune delle posizioni più significative e controverse di Bedeschi. Poche pagine accompagnate da un’appendice documentaria preziosa. Quattro documenti «di difficile reperimento» (p. 55) e di facile lettura: una sintesi dei discorsi di Murri di fine Ottocento relativi alla auspicata organizzazione dei cattolici in politica; la recensione di Sturzo dedicata al murriano «Battaglie d’oggi» non presente nell’opera omnia del prete di Caltagirone; un articolo di Murri successivo alla soppressione dell’Opera dei Congressi, esplicitamente finalizzato alla promozione di un’organizzazione dei cattolici; la Conferenza di Bologna (11 dicembre 1906) nella quale Murri tratteggia una possibile funzione per un «partito nostro, giovane, nuovo separato dalla borghesia liberale» (p. 56).Nella prima parte del volume l’autore fa riferimento all’appendice documentaria puntualizzando alcuni snodi interpretativi. Su due questioni torna con insistenza. In primo luogo, sul tema delle origini del confronto sul partito cattolico. Il 2006 è stato l’anno del centenario del celebre discorso di Caltagirone; tuttavia sono spesso ignorati gli antecedenti, vale a dire le premesse su cui Sturzo poggia la propria proposta politica. In questo quadro è centrale la riflessione di Murri che, secondo l’autore, rimane il punto di partenza per comprendere a pieno la portata del fenomeno. «Stranamente, ma non inspiegabilmente, si è verificato che il discorso di Caltagirone anziché essere considerato una naturale e riuscita ramificazione dell’albero murriano (come realmente pare doversi considerare) sia entrato trionfalmente nell’opinione pubblica e nei manuali scolastici come annuncio originale?» (p. 29). Il secondo elemento di giudizio investe la continuità tra la prima Democrazia cristiana e il Partito popolare, sottolineando così la fecondità della riflessione murriana. Pagine dense dove scivolano in secondo piano le diverse idee di partito cattolico che pure hanno attraversato protagonisti e comprimari di una dialettica di lungo periodo.

Umberto Gentiloni Silveri