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Lorenzo Gestri – Le ceneri di Pisa. Storia della cremazione. L’associazionismo laico nelle lotte per l’igiene e la sanità (1882-1939) – 2001

Lorenzo Gestri
Pisa, Nistri-Lischi, pp. 312, euro 20,00

Anno di pubblicazione: 2001

Commissionato dalla Società pisana per la cremazione, questo volume costituisce l’ultima fatica di Lorenzo Gestri, storico dell’Università di Pisa precocemente scomparso quest’anno. ?La morte, come altri momenti eccezionali dell’esistenza umana, rappresenta un tempo forte della vita: attorno al defunto, si aggrega, si riconosce e si manifesta il gruppo di appartenenza? (p. 270). La paradigmaticità del funerale civile con la sua ritualità anticlericale, di cui Pisa porta molte testimonianze a partire dall’imponente funerale di Mazzini, che vi si svolse, non rappresentava l’unica alternativa alla tumulazione religiosa; a partire dagli anni ’80 del sec. XIX venne facendosi strada l’idea che la cremazione fosse la soluzione migliore per una società illuminata da Ragione e Progresso. Nel 1882 la stampa italiana trabocca di notizie sulla morte di Garibaldi cui non seguì la cremazione per ?scelta di stato?, venendo così disattese le sue volontà testamentarie. Da quella data cominciano a nascere ovunque Associazioni per la Cremazione, tanto che il 19 maggio ’86 la Congregazione del S. Offizio tornò a condannare solennemente tale pratica, vista come professione d’ateismo. A Pisa la ?Società per l’incenerimento dei cadaveri? fu costituita nel 1882 e già tre anni dopo era riuscita a far costruire il primo inceneritore. Pur non sottovalutando l’ideologia massonica e anticlericale sottesa alla costituzione di questo filone associativo, Gestri ha posto la sua attenzione su un aspetto meno studiato: in una comparazione costante tra il contesto pisano e quello italiano, ha teso a dimostrare che la scelta cremazionista può essere vista come una costola dell’utopia igienista. Sono quelli gli anni nei quali si moltiplicano scritti aventi come argomento il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie del paese. Analizzando le biografie dei fondatori della Società pisana per l’incenerimento, Gestri dimostra che il suo gruppo dirigente era lo stesso della Società d’Igiene, un vero e proprio ?Partito della Sanità? formato per lo più da medici o da personaggi comunque a vario titolo vicini alle questioni relative all’igiene e alla sanità pubblica, che a Pisa erano molto sentite a causa delle particolari precarie condizioni di vita di interi quartieri popolari, dei numerosi opifici, delle frequenti epidemie. La legge Crispi dell’88 che attribuì ai cittadini libertà di scelta nella sepoltura e il successivo regolamento giolittiano del ’92 fecero declinare progressivamente il ruolo delle Società per la cremazione, che videro così riconosciuta la loro battaglia. L’originalità di questo lavoro sta, quindi, nella chiave di lettura volta a privilegiare l’aspetto educativo-igienista anziché ateo-massonico della scelta cremazionista, e nell’imponente lavoro d’archivio, che spesso ha portato la esulare dall’argomento principale per individuare una serie di storie parallele relative al fittissimo associazionismo di base della Pisa ?proletaria? a cavallo tra ‘800 e ‘900.

Sondra Cerrai