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Loris Zanatta – Eva Perón. Una biografia politica – 2009

Loris Zanatta
Soveria Mannelli, Rubbettino, 335 pp., Euro 19,00

Anno di pubblicazione: 2009

Questo studio si discosta da tutte le altre numerosissime biografie di Eva sia per il taglio, sia per il certosino e intelligente lavoro sulle fonti che, come l’a. sottolinea nell’introduzione, non costituiscono «prove» certe ma sono mescolanze di brandelli di documenti e memorie, spesso parziali, interessate, distorte e disseminate in vari archivi. L’obiettivo è quello di smontare il mito della gran madre argentina, contestualizzarne la figura nel suo tempo e nell’intreccio d’interessi e tensioni che animarono l’universo peronista, rivisitare il suo rapporto con Juan Domingo Perón ed evidenziare il senso del suo ruolo nella storia del peronismo.Ciò che Zanatta offre è una biografia fortemente ancorata alle vicende politiche dell’Argentina. La narrazione si snoda in modo circolare: muove dalla morte di Eva (1952), già mito prima della sua scomparsa e, tralasciando l’infanzia, l’adolescenza e la vita privata, si concentra nella minuziosa ricostruzione del suo agire politico durante il decennio che va dal 1943 al 1952. Per l’a., infatti, Eva politica nasce il 4 giugno 1943 cioè il giorno in cui i militari presero il potere e insediarono un governo nazionalista e antiliberale che impresse una brusca svolta alla storia argentina. Il cerchio della narrazione sembrerebbe chiudersi con le vicende relative alla sua morte ma un ultimo capitolo, dedicato a un passato che non passa, racconta come la protagonista continui a vivere dopo la sua scomparsa, dopo la caduta di Perón, nell’eredità che lascia e soprattutto nell’immaginario argentino che non vuole custodirla in un passato concluso.Per quanto giovane e di salute cagionevole, priva di ogni cultura, sin dalle prime pagine di questo volume essa appare sulla scena pubblica in tutta la sua autonomia, impegnata ancor prima dell’incontro con il marito nel progetto di rifondazione politica, sociale e culturale di cui i militari si erano fatti portatori con il colpo di Stato del 1943. Il rapporto con Juan Domingo, chiave del suo potere, in nessun momento si tinge di dipendenza e subordinazione ma si caratterizza per una crescente, ingombrante competizione. I suoi interventi in tutti gli ambiti della sfera pubblica; le sue idee di welfare e il suo nazionalismo cattolico la rendono protagonista attiva della storia del peronismo, ispiratrice del «sogno peronista» forse più dello stesso Perón. Per questo Zanatta afferma che il generale cadde non perché, privo di Eva, il suo regime perse forza, ma semmai perché prigioniero dell’eredità politica che essa gli aveva lasciato.L’eccezionalità del personaggio, la natura del suo potere e il suo modo di esercitarlo, la sua popolarità, il segno profondo lasciato in così breve tempo nelle vicende del suo paese, offrono l’occasione a Zanatta per penetrare nell’immaginario sociale antico dell’Argentina che permea la modernizzazione peronista riproponendone, ancora una volta, una visione olistica. La sua capacità di coniugare la singolarità di una vicenda individuale con la storia di un intero paese inducono riflessioni di vasta portata su molti nodi storiografici – sul rapporto modernità-tradizione, politica-religione, individuo-comunità, integrazione sociale-democrazia politica – e rendono la lettura del volume affascinante.

Maria Rosaria Stabili