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L’orologiaio di Pesariis. Biografia politica di Fermo Solari

Gianni Antonio Cisotto
Prefazione di Franco Iacop, Milano, Biblion, 329 pp., € 25,00

Anno di pubblicazione: 2016

distanza di venticinque anni dalla discussa monografia di Nino Del Bianco (Edizioni Studio Tesi, 1991), il volume propone un nuovo profilo biografico di Fermo Solari (1900-1988), azionista friulano. Il testo è corredato da un’ampia Appendice documentaria, con riproduzione di lettere, discorsi, articoli e interventi pubblici. L’illustrazione dell’itinerario politico di Solari è affidata a un percorso diacronico, articolato in cinque momenti: gli anni della formazione; l’esperienza resistenziale; quella azionista; la fase socialista; il periodo postsocialista.
Nella prima parte non ci si limita alla giovinezza di Solari: se ne chiarisce, piuttosto, l’identità imprenditoriale e antifascista, costruita e difesa con tenacia sia negli anni del regime, sia in quelli della ricostruzione postbellica. La seconda parte fornisce un dettagliato panorama di notizie sulla militanza combattente di Solari, dall’autunno 1943 alla Liberazione: si dà visibilità alla fitta rete di relazioni che egli ha intessuto, diventandone uno dei protagonisti, nel PdA e nel contesto del Clnrv e del Cln. Oltre a ciò, si precisa la posizione assunta da Solari con riguardo ad alcuni temi specifici: i difficili rapporti tra le diverse anime delle brigate partigiane, in particolare con i cattolici all’interno della brigata Osoppo; le relazioni tra le formazioni garibaldine friulane e le forze titine; lo sforzo per l’unificazione di tutte le formazioni partigiane.
La terza parte del libro è in parte sovrapposta alla seconda: si tratta di un approfondimento della vocazione azionista di Solari, della sua vicinanza agli azionisti più autorevoli e della sua peculiare proposta di una nuova «economia socializzata», rappresentata come «terza via tra liberalismo e collettivismo» (p. 82). Dell’azionismo di Solari, inoltre, l’a. evidenzia l’insistente appello per l’unità delle forze democratiche del Cln e il tentativo di conciliare le esigenze della regia centrale del partito con le questioni più spiccatamente territoriali (di estrema importanza, specie sul confine slavo).
Il quarto e il quinto capitolo svolgono un pari approfondimento con riguardo, rispettivamente, all’affiliazione di Solari al Partito socialista (dal 1947 al 1966) e al successivo periodo di continuazione personale, per così dire, dell’impegno politico. Di queste due parti si segnala l’espressa intenzione dell’a. di restituire all’attenzione degli studiosi alcuni dei pilastri fondamentali dell’universo politico del biografato: la solidarietà con le iniziative volte a tenere unite le forze partigiane anche nel contesto repubblicano; il richiamo alla convergenza delle sinistre sulle grandi scelte; l’accento per il tema della moralità nella politica. Come già dimostrato nel testo sul Partito d’Azione nel Veneto (Viella, 2014), Cisotto si accredita per la capacità di condensare minuziosamente ed efficacemente informazioni e materiali assai utili. I documenti in appendice, specialmente, offrono testimonianza concreta di un pensiero ancora vivo e fanno molto riflettere sull’occasione perduta che l’azionismo tuttora rappresenta per la storia repubblicana.

Fulvio Cortese