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Lourdes: storie di miracoli. Genesi e sviluppo di una devozione planetaria

Alessandro Di Marco
Firenze, Firenze University Press, 2016, 185 pp., € 12,90

Anno di pubblicazione: 2017

Quali sono le ragioni del successo mondiale di Lourdes? Le 18 apparizioni che nel 1858 videro protagonista Bernadette Soubirous non furono le prime né le ultime mariofanie francesi dell’800, secolo contrassegnato dalla forte caratterizzazione in senso antimoderno della devozione mariana da parte della cultura cattolica. Solo a Lourdes, però, è nato un culto di dimensioni transnazionali e di massa, in grado di attrarre, già nel 1872, circa centomila persone.
Per spiegare la popolarità del maggiore santuario mariano europeo il volume indaga in particolare il ruolo svolto dalla letteratura e dalla scienza medica. Pur ricostruendo i passaggi attraverso cui la gerarchia ecclesiastica riconobbe le apparizioni di Lourdes identificando la misteriosa figura vista nella grotta da Bernadette con l’Immacolata Concezione, il cui dogma era stato proclamato da Pio IX appena quattro anni prima, l’a. mira soprattutto a chiarire i fattori che avvicinarono il mondo a questo angolo remoto di Francia.
La ferrovia giocò senz’altro la sua parte, tanto che mons. Laurence aspettò che divenisse operativa, il 9 aprile 1866, la locale stazione ferroviaria prima di consacrare ufficialmente al culto la cripta, nonostante fosse pronta da tempo. Ma il salto di qualità arrivò grazie al romanzo Notre-Dame de Lourdes del giornalista Henri Lassere che, apparso dapprima in 12 uscite nella «Revue du Monde Catholique», fu pubblicato nel 1869 come libro a sé divenendo nel giro di poco tempo un best seller (del 1877 è la novantesima edizione), tradotto in diverse lingue. Lassere vi trasponeva in una forma avvincente e romanzata non solo la vicenda di Bernadette, ma la contrapposizione epocale tra Chiesa e positivismo. Per questa ragione il libro, che non adottava un metodo storico, incontrò il plauso di Pio IX che lo preferì allo studio minuzioso del gesuita Leonard Cros, giudicato poco adatto a un pubblico di massa.
Lo sviluppo di Lourdes, nota l’a., fu pure merito dei suoi detrattori. La disputa sulle guarigioni tra medici credenti e non credenti, che coinvolse anche la neurologia e la psicologia, trovò sulla stampa e sul mercato librario uno spazio enorme. Le polemiche divamparono con l’istituzione, nel 1883, del Bureau des Constatations medicales: organismo che non aveva precedenti nella storia della Chiesa, volto a vagliare «scientificamente» le guarigioni realmente miracolose. La necessità di fornire una narrazione razionale accessibile a lettori non specialisti spinse Zola a presentare una versione agnostica del culto con il romanzo Les trois villes: Lourdes (1894). Fu, anche in questo caso, un successo editoriale che contribuì, malgrado le intenzioni del suo autore, a creare interesse verso il culto e a cementare al loro interno i cattolici accusati, di volta in volta, di ignoranza, superstizione, inganno.
Negli anni di Pio X – cui si arresta la parte più documentata della ricerca – le guarigioni di Lourdes entrano più volte nel discorso pubblico del papa, deciso fautore, in funzione antimodernista, delle prove mediche del miracolo, che saranno progressivamente abbandonate solo dopo il Concilio Vaticano II.

Lucia Ceci