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Luca Baldissara, Paolo Pezzino (a cura di) – Giudicare e punire. I processi per crimini di guerra tra diritto e politica – 2005

Luca Baldissara, Paolo Pezzino (a cura di)
Napoli, L’Ancora del Mediterraneo, pp. 344, euro 25,00

Anno di pubblicazione: 2005

È ancora la dimensione internazionale, oltre all’indiscusso spessore dei contributi scientifici raccolti, a caratterizzare questo importante volume incentrato sui processi per crimini di guerra nell’Europa postbellica, naturale continuazione dell’eccellente lavoro su Crimini e memorie di guerra pubblicato nel 2004 dai medesimi curatori. È Norimberga, il cui nome ricorre in quasi tutte le pagine del libro, il luogo della memoria che apre, e forse chiude provvisoriamente, una nuova fase nella storia del diritto internazionale che inaspettatamente si trovò a misurarsi con la categoria giuridica dei ?crimini di guerra?, per molti aspetti debole e incerta, che non poteva risolversi con i tradizionali strumenti della giustizia ordinaria.
Il volume, che si struttura in tre sezioni tematiche, è aperto da uno stimolante e accurato saggio di Luca Baldissara che ricostruisce il quadro storico politico complessivo entro cui sorsero e maturarono le strategie giudiziarie adottate dalle potenze vincitrici, soffermandosi sul nodo complesso e irrisolto del rapporto tra diritto e politica sullo sfondo di una vicenda, quella nazista e della ?guerra totale?, destinata a mutare radicalmente tutti i paradigmi interpretativi sui quali precedentemente si erano fondate le culture giuridiche incaricate di applicare la giustizia nei confronti dei criminali di guerra.
La prima sezione ? con i saggi di Anders Stephanson, Mark J. Osiei, Peter Maguire ? analizza i presupposti che animarono prima, durante e dopo Norimberga, il dibattito sulla punizione dei crimini di guerra, rilevando l’oscillazione di un diritto internazionale sottoposto al vincolo imperante delle relazioni politiche internazionali capaci di ridefinire, e in certi casi ribaltare, gli assunti e i postulati, apparentemente intangibili e immodificabili, enunciati dalle potenze alleate in merito al giudizio dei crimini perpetrati dalle potenze dell’Asse. La seconda sezione ? con i contributi di Donald Bloxham, Michele Battini, Filippo Focardi, Winfried R. Garscha, Eva Holpfer ? entra nel concreto delle dinamiche processuali di alcuni paesi europei. Dai saggi viene confermata una sorta di parabola decrescente: l’iniziale e inflessibile volontà di punire i responsabili nazisti subisce man mano un sensibile mutamento in relazione alle diverse interpretazioni delle giustizie nazionali fortemente condizionate dall’evoluzione dei rapporti politici interni e dal contesto internazionale. Chiude il volume un’interessante sezione ? con interventi di David Cohen, Pier Paolo Rivello, Bartolomeo Costantini ? proiettata sull’attualità e l’eredità dei processi contro i criminali nazisti.
Giudicare e punire risulta una lettura consigliata non solo per la comunità scientifica, che ne trarrà nuove e preziose indicazioni di ricerca, ma soprattutto per arricchire la cultura contemporanea occidentale che su questi temi (il nodo giustizia e politica, i confini dell’esercizio della violenza durante i conflitti bellici, il ruolo degli organismi internazionali) inevitabilmente sarà destinata a riflettere e confrontarsi ancora nei prossimi anni.

Marco Borghi