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Luciano Trincia – Conclave e potere politico. Il veto a Rampolla nel sistema delle potenze europee (1887-1904) – 2004

Luciano Trincia
Roma, Studium, pp. 315, euro 23,00

Anno di pubblicazione: 2004

Il volume di Trincia rappresenta un contributo notevole nella ricostruzione delle vicende del conclave del 1903, inserendo l’elezione di Pio X nel panorama dell’evoluzione degli equilibri europei. L’autore, dottore di ricerca in Storia contemporanea presso l’Albert-Ludwigs-Universität di Freiburg in Breisgau, è studioso di storia politica e religiosa con un bagaglio di apprezzati contributi sull’emigrazione italiana in Svizzera e sui rapporti tra Santa Sede e potenze europee. In questo volume affronta una vicenda parzialmente nota ? il veto posto dall’Austria-Ungheria all’elezione al soglio pontificio del cardinal Rampolla, già segretario di Stato di Leone XIII, nel conclave del 1903 ? offrendo elementi di grande novità sulle ragioni, sulle modalità e sulle conseguenze dell’evento. Il volume è articolato in dieci densi capitoli ed arricchito da un’appendice contenente sia il diario segreto del conclave di mons. Raffaele Merry del Val (segretario del conclave e futuro segretario di Stato), che il verbale di una commissione di cardinali del dicembre 1903 in cui si iniziò a porre il problema della rimozione della possibilità di veto da parte di Austria, Francia e Spagna che ne avevano avuto diritto. I lavori avrebbero poi condotto alla pubblicazione da parte di Pio X della Costituzione apostolica Commissus Nobis del 20 gennaio 1904 che abolì il diritto di veto.
Nell’introduzione l’autore ripercorre velocemente, ma con efficacia, le mutazioni del quadro legislativo sull’elezione del pontefice a partire dal 1059, anche allo scopo di rendere comprensibile l’origine delle interferenze esterne. La convincente ricostruzione dell’autore pone l’episodio del conclave del 1903 nella corretta prospettiva storica, facendo emergere come l’evento rappresentasse il momento di arrivo di un articolato processo diplomatico delle potenze della Triplice Alleanza, teso ad evitare l’elezione di Rampolla, il filofrancese segretario di Stato di Leone XIII, ritenuto responsabile dell’intransigenza politica della seconda parte del pontificato leonino. Tale politica, considerata contraria alla conciliazione con l’Italia e sfavorevole agli interessi germanici, intendeva perseguire il disegno di un improbabile ristabilimento del potere temporale del papa, che Leone XIII aveva continuato a rivendicare.
Il volume ci informa dettagliatamente, con uno sguardo dall’interno, delle cruciali giornate vissute dai cardinali conclavisti ? caratterizzate dal veto contro Rampolla, letto dal vescovo di Cracovia Puzyna per ordine di Francesco Giuseppe ? che culminarono con l’elezione di Pio X. Ma al tempo stesso dimostra come la manovra rispondeva ad un lento lavorio dal quale non furono esenti responsabilità italiane. Ne è prova la lettera di Vittorio Emanuele III a Guglielmo II del 9 luglio 1903 (pp. 160-161), suggerita dall’allora presidente del Consiglio Zanardelli, nella quale si insiste per l’esclusione di Rampolla dall’elezione. L’ordito, ben ricostruito dall’autore, prese le mosse da Roma e venne poi tessuto tra Vienna e Berlino.

Augusto D’Angelo