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Luigi Urettini – Andrea Giacinto Longhin. Il vescovo di Pio X – 2002

Luigi Urettini
Sommacampagna, Cierre Edizioni, pp. 133, euro 11,50

Anno di pubblicazione: 2002

Andrea Giacinto Longhin, nato a Fiumicello di Campodarsego (Treviso) nel 1863 ed entrato adolescente nell’ordine dei cappuccini per compiervi un cursus honorum che l’avrebbe portato dopo altri incarichi a ricoprire la funzione di ministro provinciale dei cappuccini del Veneto, fu vescovo di Treviso per oltre un trentennio tra il 1904 e il 1936. L’importanza di tale diocesi, dalla quale proveniva il papa Pio X, e la lunghezza inconsueta dell’episcopato di Longhin hanno conferito alla sua figura e al suo governo episcopale un indiscusso interesse dal punto di vista della storia religiosa italiana del Novecento preconciliare. Se si eccettuano le pagine dedicate a Longhin in indagini estese all’intero episcopato veneto (Tramontin, Scottà) o al pontificato di Pio X (Romanato e soprattutto Vian), poche erano finora le ricostruzioni storiografiche valide dal punto di vista metodologico ed estranee a quell’approccio essenzialmente agiografico che aveva per lo più caratterizzato in precedenza la riflessione su questo ecclesiastico: riflessione portata avanti sia in sede locale ? nell’ottica della messa in luce del ?genius loci? ? che per iniziativa dell’ordine religioso d’appartenenza, e sfociata tra l’altro nell’apertura di una causa di beatificazione. Il presente contributo di Urettini, che già nel 1987 aveva edito e analizzato la corrispondenza tra Pio X e Longhin, non può considerarsi né pretende d’essere una biografia definitiva. Lo impediscono tra l’altro la mole relativamente esigua, l’apparato bibliografico spesso ridotto all’essenziale quando non del tutto assente, il carattere aneddotico delle poche pagine dedicate alle vicende che per oltre quarant’anni (più di metà dell’intera vita) segnarono il percorso di Longhin prima di essere nominato vescovo di Treviso. Elementi che, perlomeno nei primi due casi, potrebbero però dipendere più dai criteri della collana che non dal metodo di lavoro di Urettini. In ogni caso questo suo contributo resta un valido esordio per ricerche che andranno necessariamente approfondite e inserite in un orizzonte problematico più vasto. Apprezzabile, in particolare, è la ricostruzione dei tratti salienti del lungo governo episcopato di Longhin: sviluppatosi attraverso fasi scandite dall’iniziale e assoluta sottomissione ai criteri e alle scelte del papa trevigiano Pio X, cui fecero seguito stagioni di complesso impegno pastorale: dapprima nel quadro della Grande guerra e poi in quello segnato dall’avvento del fascismo. Assai interessante risulta in chiusura il tentativo di ripercorrere, nel suo variegato e non sempre coerente sviluppo, il delinearsi del ?mito? di Longhin.

Giuseppe Battelli