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Mario Montorzi (a cura di) – Giovanni Carmignani (1768-1847) maestro di scienze criminali e pratico del foro, sulle soglie del diritto penale contemporaneo – 2003

Mario Montorzi (a cura di)
Pisa, Edizioni ETS, pp. XI-542, euro 39,00

Anno di pubblicazione: 2003

Il volume raccoglie gli atti delle Giornate Carmignani tenutesi a Pisa tra il novembre 1999 e il giugno 2000.
La complessità del personaggio emerge già dall’agile profilo biografico tracciato da A. Mazzacane. Significativa, nella vicenda umana e professionale del Carmignani, l’appartenenza ad una famiglia di proprietari terrieri (R. Pazzagli, Vecchie ambizioni). Una dimensione cetuale permeata di conservatorismo che giustifica, forse, il disinteresse del giurista verso talune problematiche, inerenti alla condizione giuridica della donna, colto da M. Bellomo (Breve incontro). Il giovane Carmignani manifestava precocemente un profondo interesse per la letteratura e per il teatro (L. Frassineti, Giovanni Carmignani poeta; F. Franceschini, ?La lingua di Nembrotto?; M. Kaufmann, Ein kommentar; G. Melli, La Introduzione; A. Barsotti, Spettri o sogni di spettri; S. Schwarze, Giovanni Carmignani e la riflessione; E. Werner, Riflessioni linguistiche).
Accanto al Carmignani linguista, ?poeta tragico?, possidente, emerge il Carmignani docente di diritto, l’insigne penalista, i cui intensi rapporti personali con giuristi ed intellettuali sono documentati da un nutrito epistolario (M.P. Geri, L’epistolario) e la cui attività si colloca all’interno del contesto le cui coordinate sono ricostruite da P. Rondini (La scienza criminale). L’impegno accademico a Pisa, durante il quale maturava un progetto di riforma di quella Facoltà legale (E. Spagnesi), non esauriva il panorama dell’attività professionale del giurista, dedito anche all’esercizio dell’avvocatura (B. Maschietto Le difese criminali). Di taluni scritti della vasta produzione scientifica del Carmignani si occupano A.A. Cassi (Memoria e futuro) e I. Gabbani (Diritto penale). L’incontro del Carmignani con l’esperienza della codificazione è testimoniato dalla redazione di un progetto di codice penale per il Portogallo (A. Cadoppi, S. Larizza). Ancora di codice e del contributo di Carmignani alla codificazione penale in Toscana si parla nei saggi di F. Colao e di D. Fozzi, mentre G. De Francesco (Tra leggi e codici), ha sottolineato il diverso approccio espresso da Carmignani e da Carrara in proposito. Sui due insigni giuristi e sul loro rapporto si sofferma M. Da Passano. Altre riflessioni del Carmignani su altrettanti snodi della scienza penalistica vengono affrontate nei contributi di A. Gargani (Dolo e colpa), A. Di Martino (Delinquenti ?accessorj?), T. Padovani (La teoria del reato), A. Martini (La riflessione sulla pena), A. Labardi (La imputabilitas), S. Del Corso (Il ?grado dell’offesa nell’attentato?), E. Dezza (?L’arme terribile?). Alla morte di Carmignani, nel 1847, la cultura giuridica toscana, rappresentata dai suoi allievi e successori, esprimeva ?una fisionomia originale? (A. Labardi, La cultura giuridica).
Se le Giornate pisane avevano messo a nudo ?le molte facce dell’uomo Carmignani?, il merito del volume è quello di ?ricomporre?, attraverso saggi così diversi per metodologia e temi d’indagine, le ?tessere? di quell’affascinante mosaico, svelando, al contempo, un uomo e un’epoca.

Daniela Novarese