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Massimiliano Pavan – Economia e finanza municipale a Udine (1866-1904) – 2004

Massimiliano Pavan
Udine, Forum, pp. 288, euro 24,00

Anno di pubblicazione: 2004

Si potrebbe dire che a volte è questione di sfumature. Dopo una lunga stagione dedicata dalla storiografia italiana allo studio delle dinamiche politiche, sociali e amministrative delle società locali, sta oggi delineandosi una nuova fase di ricerca attenta agli interventi delle istituzioni locali direttamente o indirettamente connessi alle dinamiche dello sviluppo economico. Questione di sfumature, dunque, ma tale da spostare significativamente l’accento dell’indagine, definendo nuovi interrogativi di ricerca che si ricollegano alle già vaste acquisizioni della storiografia, espandendone tuttavia lo spettro tematico e amplificando gli elementi di rilevanza.
Il libro di Massimiliano Pavan sancisce anche formalmente questo passaggio e questa continuità: esso analizza il ruolo del Comune di Udine a sostegno dell’economia locale nella fase postunitaria (p. 10), inserendosi in un filone di ricerca (il rapporto tra istituzioni e sviluppo locale) euristicamente molto proficuo.
Robusta ed equilibrata, poi, la scelta metodologica nella selezione delle fonti, che abbracciano un ampio spettro degli ambiti di attività dell’amministrazione comunale. Bilanci, opere pubbliche, sistema tributario, intreccio tra politica e affari entrano così in modo sistematico e combinato nel tracciato analitico dell’autore, che mostra originalità nella tematizzazione e familiarità con la storiografia in materia (p. 11). Il percorso analitico tratteggiato è particolarmente sfaccettato e propone alcuni snodi di notevole rilevanza tra cui, in primo luogo, la stretta interazione come in altre realtà italiane tra élites ed economia locale (p. 25). Motivi di conferma a queste considerazioni provengono secondariamente dalle vicende del credito locale ? la cui diffusione, fortemente sostenuta dall’iniziativa del notabilato (p. 216), permette la nascita del primo embrione dell’industria locale (p. 232) ?, che rivelano una stretta commistione tra finanza e imprenditoria, lasciando intravedere un circuito del potere locale particolarmente ?concentrato?. Un ultimo punto riguarda, infine, l’attività del governo comunale nel campo delle opere pubbliche infrastrutturali. In questo caso, l’impegno per l’accumulazione di capitale fisso sociale è assai rilevante: nello sviluppo dei sistemi di trasporto per permettere all’economia udinese di accedere a mercati sempre più vasti (pp. 109-110); così come nella realizzazione di una rete di canali indispensabili sia per il rifornimento idrico della popolazione che per la produzione di forza motrice (p. 113).
Lo spaccato storiografico consegnatoci dall’impegno dell’autore aggiunge dunque un nuovo tassello alla storiografia sulle istituzioni locali, suggerendo esplicitamente che la loro attività, sin dagli anni postunitari, abbia avuto un ruolo determinante nell’?accompagnare? i processi di sviluppo locale, confermando per questa via tesi già largamente consolidate nella storiografia nazionale.

Stefano Magagnoli