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Massoneria e totalitarismi nell’Europa tra le due guerre

Marco Cuzzi, Santi Fedele, Marco Novarino
Milano, FrancoAngeli, 233 pp., € 27,00

Anno di pubblicazione: 2018

Nel corso del lungo decennio che si aprì con lo scoppio della Grande guerra, le solide e influenti obbedienze massoniche presenti in Italia svolsero un ruolo rilevante nel fronte interventista contro gli oppositori della guerra nelle «trincee interne», a sostegno dello squadrismo e del fascismo, della Marcia su Roma e dell’avvento di Mussolini al potere. Ma la fine di quel decennio – che ad alcuni era parso glorioso per la Libera muratoria – aprì la strada alla messa al bando delle logge, all’avvio di una violenta repressione contro ogni forma di associazione massonica, alla costruzione del regime fascista. Successivamente, durante il ventennio compreso tra la metà degli anni ’20 e il 1945, in Italia e in buona parte dell’Europa gli aderenti alla massoneria subirono persecuzioni, le loro reti organizzative vennero colpite e disarticolate, mentre si allargava a macchia d’olio il «fenomeno totalitario» sul vecchio continente. Alla ricostruzione di questo periodo è in gran parte dedicato il volume, che raccoglie sei contributi centrati su altrettante zone geografiche.
L’opera si apre con un saggio di Novarino sul caso dell’Unione Sovietica e del Komintern. L’a. prende le mosse rilevando una continuità ideologica tra prese di posizione di esponenti del marxismo rivoluzionario (come Lenin, Rosa Luxemburg, Trockij), il massimalismo italiano, i primi congressi dell’Internazionale comunista, gli scontri interni al Partito comunista francese, lo stalinismo, la Quarta Internazionale, e chiude l’articolo ripercorrendo alcune tappe della repressione antimassonica in Urss e nelle Repubbliche democratiche popolari nella seconda metà del ’900.
Nel secondo capitolo, Santi Fedele analizza la storia della massoneria nell’Italia fascista dal 1923 (quando si aprì lo scontro tra il gran maestro del Grande Oriente d’Italia (Goi) Domizio Torrigiani e il capo del fascismo) all’estate 1945, con la riorganizzazione del Goi e il suo riconoscimento da parte delle grandi logge statunitensi.
Sposta l’attenzione sulle Libere muratorie in Germania e Austria Marco Cuzzi, che ricostruisce un quadro della massoneria e delle sue correnti interne dall’800 alla repubblica di Weimar, sulle inconciliabili divisioni tra diverse logge di fronte al nazionalismo e poi al nazismo, sulla politica antimassonica e l’annientamento della Libera muratoria nel Terzo Reich, chiudendo il saggio con uno sguardo sulla rinascita dopo il 1945.
Se nel quarto capitolo Marco Novarino analizza la storia della massoneria in Spagna e Portogallo dagli anni di affermazione del franchismo e del salazarismo fino alla metà degli anni ’70 del ’900, è Santi Fedele, nel quinto capitolo, a spostare lo sguardo verso Francia, Belgio e Paesi Bassi durante la seconda guerra mondiale, tra occupazione nazista e collaborazionismo, che assieme dettero vita a una «parossistica» campagna propagandistica e una «implacabile» caccia al massone. Infine, nell’ultima parte del volume Marco Cuzzi propone una interessante lettura delle vicende della Libera muratoria in Jugoslavia, dalla nascita del Regno all’indomani della Grande guerra fino al secondo conflitto mondiale.

Roberto Bianchi