Cerca

Né stalinisti, né confessionali. Per una storia della FIAP

Giovanni Scirocco (a cura di)
Milano, Biblion, 230 pp., € 20,00

Anno di pubblicazione: 2018

Giovanni Scirocco, curatore del volume, e gli autori dei saggi – in particolare Jaco- po Perazzoli – da tempo sono impegnati in una ricerca approfondita e libera da opzioni denigratorie o apologetiche della variegata area politica degli eredi delle culture e delle tradizioni azionista e socialista nell’Italia del secondo dopoguerra. A differenza di quanto è avvenuto nella maggior parte dei paesi europei dopo il 1945, in Italia queste esperien- ze politiche – innanzitutto quelle socialiste – sono state minoritarie e lo spazio sociale del loro insediamento è stato prevalentemente occupato dalle organizzazioni del Partito comunista. Perciò per decenni non solo il dibattito pubblico ma la stessa storiografia le ha confinate in un’area di «Terza forza». Questi studiosi ne ricostruiscono le vicende con rispetto e acribia.
Ciò è particolarmente evidente in questo volume che racconta origini e vicende della Federazione italiana associazioni partigiane (Fiap) di area azionista e socialista – con adesioni liberali e libertarie – nata da una scissione dell’Anpi. Il saggio di Perazzoli rac- conta la sofferta decisione della scissione, le difficoltà nel riconoscimento istituzionale, la non facile tenacia con cui i dirigenti hanno schierato l’associazione in uno spazio di indipendenza dai blocchi della guerra fredda che non era riuscita né alla scissione politi- ca socialdemocratica né a quella sindacale, il rapporto critico di accompagnamento alle trasformazioni politiche col superamento del centrismo, fino alle più recenti vicende del rapporto con la peculiare posizione del Psi ai tempi del rapimento Moro. Roberta Cairoli ricostruisce l’impegno della Fiap in attività editoriali e culturali tuttora esistenti e nella diffusione della conoscenza e non solo dei valori della Resistenza nelle scuole e nella pub- blica opinione per contrastare la sua delegittimazione, pericolosamente avanzata con la cosiddetta Seconda repubblica.
Il ruolo della Fiap nell’attività culturale e nella formazione delle associazioni interna- zionali da cui sono nate istituzioni di ricerca sulla seconda guerra mondiale e di sostegno degli ex combattenti è al centro del saggio di Monica Lang che ricorda anche l’attivismo nella Fiap di protagonisti della politica e della cultura che non è possibile «ridurre» a un ruolo di «Terza forza»: cito solo, per chiarire la portata di questa attività, Gaetano Arfé o Nuto Revelli, insieme a Ferruccio Parri. Infine il fondamentale saggio di Andrea Tor- re ricostruisce e descrive l’archivio storico della Fiap, ordinato e depositato nel gennaio 2016 nei locali dell’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia (Insmli). Fondamentale perché – come ha ricordato Patrizia Dogliani più volte citata nel volume – le difficoltà nello scrivere la storia dell’associazionismo resistenziale dopo il 1945 sorgono innanzitutto dalla dispersione delle fonti fra diversi territori e istituzioni, cui questo volume inizia a rimediare suggerendo proprio per questo nuovi interrogativi e piste di ricerca.

Maria Grazia Meriggi