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Nicola Lisanti – Tommaso Russo e Rosa Maria Salvia, Il feudo, la coccarda e l’intendenza. La Basilicata dal 1789 al 1821 – 2000

Nicola Lisanti
Franco Angeli, Milano

Anno di pubblicazione: 2000

Il volume comprende tre saggi di Tommaso Russo (Spazi e luoghi collettivi della politica e della comunicazione in Basilicata, 1789-1821), Rosa Maria Salvia (Una famiglia d’élite a Matera, 1799-1829) e Nicola Lisanti (La nobiltà in Basilicata nel 1799), accomunati dalla volontà di recuperare la centralità della politica e la dinamicità di un contesto provinciale, attraverso luoghi, strategie familiari, forme di gestione delle occasioni di mobilità offerte dai mutamenti complessivi del periodo. La Basilicata partecipò ai fenomeni di crescita sette-ottocentesca (demografica, istituzionale, statale) non in forma antagonistica verso la capitale, ma recuperando propri spazi di vivacità, associativa, sociale, politica, in un diverso rapporto centro-periferia.
Concentrato su diversi aspetti, pubblici e privati, della sociabilità, il lavoro di Russo tenderebbe a legare luoghi di comunicazione, tecniche di diffusione della notizia e affermazione della politica, dal 1799, col susseguirsi di feste e ritualità pagane, rivolte, azioni cariche di simbolismi, ai decenni successivi, col brigantaggio e la Carboneria protagonista della rivoluzione del 1820. L’excursus non va tuttavia al di là di una sommaria e appena accennata descrizione del problema di fondo, con confusione e accavallamento di tematiche.
Carattere prevalentemente descrittivo ha anche il saggio di Lisanti sulle famiglie nobiliari partecipi in vario modo all’evento 1799 nella provincia “più repubblicana del regno”.
Convincente appare invece la ricostruzione della Salvia. L’autrice dimostra, più che dichiararla, la mobilità del contesto, attraverso le vicende della famiglia Firrao, inserita nel patriziato materano: l’indagine copre crescita e modifica dei codici comportamentali, strategie matrimoniali, di ruoli e occupazionali, simboli del potere, relazioni sociali e politiche, interessi culturali. Nonostante i pochi cambiamenti nella gestione dell’economia e dei beni, “sostanziale rigidità della rendita”, la famiglia modifica i propri comportamenti in seguito alle leggi francesi; partecipa a suo modo al processo di modernizzazione, incrinando il principio di indivisibilità del patrimonio. In un momento in cui è forte l’esigenza di capitali liquidi si segnala il nuovo protagonismo femminile, con l’uso dinamico della dote e delle norme in materia di successione e di diritto di famiglia, da parte di Marianna Caracciolo, moglie di Giuseppe e poi di Nicola Firrao, interprete di opzioni soggettive che aprono spazi per rinnovati rapporti tra i componenti dell’aggregato. La condizione vedovile consente di integrare tradizione e nuovo ordine “per definire strategie di adattamento” e scelte non dicotomiche per ottenere i propri interessi.
La famiglia singola si allarga al quadro delle famiglie della provincia e del ruolo che esse, protagoniste in quanto nuovo e moderno notabilato, ebbero nell’egemonizzare l’esercizio del potere e nell’esercitare un uso di gruppo e strategico delle cariche pubbliche.

Renata De Lorenzo