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Orizzonti di cittadinanza. Per una storia delle circoscrizioni amministrative dell’Italia unita

Francesco Bonini, Luigi Blanco, Simona Mori, Floriana Galluccio (a cura di)
Soveria Mannelli, Rubbettino, 460 pp., € 20,00

Anno di pubblicazione: 2017

Il complesso reticolo delle circoscrizioni amministrative, il loro rifacimento in determinati momenti storici e il rapporto che hanno generato nei confronti degli italiani sono i temi posti al centro di una ricerca saggiamente improntata all’incontro tra discipline e all’osservazione degli effetti sul tessuto sociale. Si tratta di un argomento che la storiografia ha stentato a riconoscere fino agli anni ’90 e che, da quel decennio, ha registrato un incremento di interessi scientifici. Se ci si può riconnettere agli studi pionieristici di Ettore Rotelli di taglio storico-istituzionale e se si tiene conto della sempre attuale lezione di Lucio Gambi, raccolta da molti storici, i passi compiuti nelle ricerche offrono oggi materiale nuovo di riflessione. Gli spunti che anche il dibattito pubblico ha offerto negli ultimi anni aiutano a comprendere come pure l’interesse scientifico si collochi al centro di un continuo ripensamento istituzionale.
I venti contributi che appaiono nel volume, oltre a una Presentazione e a una robusta Introduzione dei curatori, sono divisi in quattro parti. Nella prima parte, intitolata Quadri, si affrontano i «ritagli» dei circondari, delle circoscrizioni istituzionali ed ecclesiastiche. Nella seconda e terza parte, rispettivamente intitolate Dinamiche e Casi, vengono proposti concreti studi territoriali e istituzionali, nonché l’analisi relativa alla formazione dei collegi elettorali in alcune regioni (Abruzzo, Sicilia e Sardegna). L’ultima parte, sulle Comparazioni, offre due interessanti confronti con il caso spagnolo e quello prussiano, nonché un percorso sui sistemi di fonti dalla Guida degli archivi di Stato all’Atlante storico istituzionale.
Tra i saggi, il caso dei circondari, trattato da Simona Mori, appare di grande rilievo: nati come adattamento dell’arrondissement francese, essi mutarono prospettiva nell’età liberale, divenendo sedi delle sottoprefetture e cessarono di esistere nel 1927, quando il regime fascista decise la loro abolizione in combinazione con la più generale riforma degli enti territoriali. Nel saggio si mostra con acutezza quanto quell’abolizione fosse stata discussa anche in età liberale, senza condurre alla cancellazione dei circondari, e quanto si percepisse come segno di nobilitazione l’appartenenza al capoluogo di circondario. Molto interessante appare anche lo studio sulle circoscrizioni ecclesiastiche, svolto da Francesco Bonini, che mette in risalto il continuo tentativo di ridefinizione e adattamento al contesto territoriale. La rete delle circoscrizioni giudiziarie segna, come altre, una lunga permanenza nel sistema vigente dall’epoca unitaria. Antonella Meniconi sottolinea come, tale scelta, divenuta anacronistica rispetto alla crescente vastità e complessità sociale, sia stata parte di una più grave mancanza di una visione d’insieme nonostante il continuo rimaneggiamento di quelle circoscrizioni. Molti altri saggi meriterebbero menzione, anche perché il ventaglio prospettico proposto offre spunti per prossime ricerche

Marco De Nicolò