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Paolo Naso – Come una città sulla collina. La tradizione puritana e il movimento per i diritti civili negli Usa – 2008

Paolo Naso
Torino, Claudiana, 150 pp., euro 13,00

Anno di pubblicazione: 2008

Paolo Naso, docente alla «Sapienza», collabora con la Pontificia Università Gregoriana e ha curato la rubrica televisiva Protestantesimo. Autore di numerose pubblicazioni, si è occupato sia del rapporto religione e politica che della figura di Martin Luther King. In questo breve ma utile saggio persegue due obiettivi principali. In primo luogo, mostrare come esista un filo rosso che collega i principi dei puritani al diritto politico, spirituale e laico insieme, di perseguire «la ricerca della felicità», di rivendicare diritti di cittadinanza uguali per tutti (capp. I e II). È quel filo che ha unito un profondo spirito religioso alle richieste di libertà, democrazia e rispetto dei diritti che hanno mobilitato vasti settori della società americana, fino al movimento per i diritti civili degli anni ’50. La separazione fra Stato e Chiesa voluta dai Padri fondatori ha consentito che la fede religiosa potesse sostenere l’impegno politico. In secondo luogo, Naso ricolloca Martin Luther King nella tradizione del puritanesimo e rivisita il significato più pratico che spirituale del suo metodo ghandiano (cap. V). Benché figura carismatica, Martin Luther King, tuttavia, non inventò il movimento per i diritti civili, ne fu piuttosto il prodotto (pp. 111-112). Molti altri, donne e uomini, intellettuali, militanti e gente comune hanno formato quel tessuto di consapevolezza, impegno, cultura e organizzazione, senza i quali la forza e la durata del movimento per i diritti civili sarebbero incomprensibili.L’a. ricostruisce inoltre la rete organizzativa delle Chiese afro americane, battiste, metodiste, presbiteriane e pentecostali, le loro origini e il loro ruolo sociale. Per quanto diverse, tutte affondano le loro radici nei valori puritani riletti anche in chiave politica; proprio per questo sono i luoghi della crescita culturale della comunità afroamericana. Autogoverno, procedure democratiche, partecipazione, selezione della leadership e confronto democratico sono fra gli strumenti che le Chiese nere offrono ai propri membri. Ciò spiega perché molti dei leader del movimento furono i pastori di queste chiese (p. 86). Tuttavia, non tutta la leadership del movimento «puntava sulla Bibbia da una parte e i sacri testi dei Padri fondatori dall’altra» ( p. 140). Naso non parla del movimento dei diritti civili nel Nord degli Stati Uniti, che si differenziò da quello attivo negli Stati del Sud sia per un più tenue legame con le Chiese che per una più concreta ricerca di spazi di potere politico da conquistare anche con metodi più conflittuali rispetto alla nonviolenza predicata da King. Provvisto di un’utile cronologia e di un indice dei nomi, questo libro ci consente di apprezzare l’origine tutta americana della cultura politica del movimento per i diritti civili e l’autenticità degli appelli al rigore morale che spesso emergono nella società statunitense. Sarebbe stata auspicabile, tuttavia, una maggior attenzione editoriale: vi sono ripetizioni (p. 100), qualche svista, almeno una data imprecisa (p. 68), e Truman può apparire repubblicano (p. 84).

Maria Susanna Garroni