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Paolo Sorcinelli – Storia e sessualità. Casi di vita, regole e trasgressioni tra Ottocento e Novecento – 2001

Paolo Sorcinelli
Milano, Bruno Mondadori, pp. 185, euro 11,36

Anno di pubblicazione: 2001

Attraverso due suggestive storie di passioni ? la fuga di Don Luigi e della bella Geltrude da un paesino dell’Alto Montefeltro e l’infanticidio commesso da Maria, disinibita signorina della buona borghesia bolognese ? Paolo Sorcinelli ripercorre con arguzia l’intera storia della sessualità tra Otto e Novecento, e spiega al lettore ? giudicandolo forse fin troppo sprovveduto ? come i comportamenti sessuali dei suoi antenati fossero molto più disinvolti di quanto egli avrebbe potuto credere. Il racconto sviluppa con smaliziata padronanza temi che l’autore ben conosce (già affrontati in Eros. Storie e fantasie degli italiani dall’Ottocento ad oggi, Laterza, 1993, o in Amori e trasgressioni. Rapporti di coppia fra Ottocento e Novecento, il Mulino, 1998), aggiungendo un vivace tassello ad un filone di studi che ancora manca in Italia di una fisionomia sua propria. Fonti giudiziarie alla mano Sorcinelli evidenzia lo scarto tra la precettistica dei moralisti e dei filosofi e l’agire concreto di uomini e donne, due piani tenuti intelligentemente intrecciati nel testo. Per la dottrina cattolica l’unico fine della sessualità era la procreazione, da perseguire all’interno del matrimonio. Ma un tale binomio restava inscindibile unicamente sulla carta. Così come il sesso coniugale non significava solo mettere al mondo dei figli, i rapporti sessuali prematrimoniali non sempre erano finalizzati alle nozze. Per molte donne la disponibilità sessuale poteva essere un mezzo per il raggiungimento di precisi obiettivi strategici, una risorsa, o uno ?strumento di comunicazione? (p. 7), ma così non era per tutte. Le emozioni, le passioni e le trasgressioni sono parte integrante della sessualità, che non sempre si lascia governare dalla logica, e quando esse giungono nelle aule dei tribunali aiutano a definire i contorni della norma. Tra le carte processuali Sorcinelli trova spunto anche per alcune digressioni, qualcuna intrigante, che strappa un sorriso ? come quelle riguardo agli espedienti antimasturbatori teorizzati dalla precettistica di fine Ottocento e pubblicizzati nelle réclame dei farmacisti ? altre amare, come le descrizioni degli aborti fatti in casa. Sorcinelli mostra come tra Otto e Novecento il senso comune, la letteratura moralistica, la scienza e le istituzioni abbiano costretto la donna all’interno di un’ottica bipolare che l’ha interpretata da un lato come discendente di Eva peccatrice, dall’altro come figlia spirituale di Maria. Da questa contraddizione, che aveva permesso il trionfo di una doppia morale nella pratica sessuale degli italiani, la donna sarebbe uscita soltanto nel 1958 ? questa è la tesi forte del saggio ? con la chiusura delle case di tolleranza. Secondo Sorcinelli quel provvedimento sancì infatti ?definitivamente la liberazione femminile da un dominio sessuale degli uomini che aveva raggiunto il suo acme nell’Ottocento sull’onda di quelle scoperte mediche che avevano tolto alla donna anche la prerogativa orgasmica, in quanto non necessaria alla procreazione? (pp. 8-9).

Simona Trombetta