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ra patria e campanile. Ritualità civili e culture politiche a Firenze in età giolittiana

Annarita Gori
Milano, FrancoAngeli, 208 pp., € 26,00

Anno di pubblicazione: 2014

Gli obiettivi che Annarita Gori si era prefissa nell’avviare il suo accurato e denso studio su dinamiche e ritualità politiche nella Firenze giolittiana – vale dire, con parole dall’a. stessa prese a prestito da Massimo Baioni, «individuare e scomporre le specifiche identità. Situarne le dinamiche in relazione agli stimoli provenienti dal centro, verificandone le risposte, i livelli di assimilazione, le eventuali resistenze, le opposizioni esplicite» (p. 14), al fine di sbalzare il profilo della pedagogia patriottica di inizio secolo tra nazione e città, e sottrarlo allo schiacciamento fra i due momenti di maggiore evidente rilevanza, quello postunitario-crispino e quello fascista – appaiono senz’altro conseguiti.
L’individuazione dei momenti topici della mobilitazione simbolica nella lotta politica, dagli anniversari dei grandi protagonisti dell’unificazione, alle metamorfosi della memoria pubblica delle lotte risorgimentali, all’appuntamento del giubileo della patria del 1911, è attentamente riconnessa alle configurazioni assunte dalle diverse culture politiche e dai protagonisti in campo nell’arena cittadina.
La ricerca riesce a ricostruire con precisione lo spaccato complesso e mutevole della Firenze del secondo periodo giolittiano, caratterizzato dall’affermazione e poi dallo sfaldamento dell’alleanza bloccarda dei partiti popolari, con l’accelerazione delle dinamiche politiche che ciò ha comportato.
Il lavoro dimostra la raggiunta maturazione e la capacità di riproduzione del filone di studi sulle liturgie e le forme simboliche della politica, in cui l’a. si inserisce con piena consapevolezza di nodi tematici e riferimenti storiografici, producendo risultati convincenti.
Va sottolineata, in particolare, l’attenzione a includere nell’analisi la variegata galassia liberale e socialista, ma anche a rintracciare il ruolo, che meno immediatamente si impone all’attenzione, del mondo cattolico, di grande importanza anche nel caso fiorentino.
Va parimenti richiamata la costante preoccupazione di individuare i nessi e le interrelazioni tra la dimensione locale e quella nazionale del discorso patriottico, e il particolare interesse rivestito dalla sezione dedicata alle mostre, parzialmente già uscita in contributi specifici.
Attraverso il prisma di osservazione delle liturgie civili, le conoscenze sulla politica nella Firenze giolittiana escono arricchite di un contributo originale: tanto che, rovesciando la prospettiva, questo studio riesce a essere un lavoro di approfondimento su un preciso momento di snodo e trasformazione delle culture politiche, in un osservatorio particolarmente significativo come quello fiorentino, che, prendendo le mosse dalle loro manifestazioni, riesce a penetrarne il tessuto.

Laura Cerasi