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Renata Allìo (a cura di) – Maestri dell’Ateneo torinese dal Settecento al Novecento – 2004

Renata Allìo (a cura di)
Torino, Centro studi di storia dell’Università di Torino, pp. XIII-433, s.i.p.

Anno di pubblicazione: 2004

Undici saggi e 74 brevi ?Profili? forniscono una prosopografia piuttosto ricca del personale che ha segnato la storia dell’insegnamento nell’Ateneo torinese, dal XVIII secolo agli anni tra le due guerre, lasciando ad altri volumi in corso d’opera il compito di indietreggiare fino alle origini e di colmare la lacuna novecentesca.
Nell’introduzione la curatrice espone i criteri di scelta, premessa fondamentale per un’opera di questo tipo. I saggi riguardano figure e gruppi particolarmente importanti per aver dato luogo a ?scuole? di portata nazionale o internazionale, o per aver illustrato l’Università di Torino con la loro ?chiara fama? e con imperiture realizzazioni (la creazione di istituti, musei, osservatori, riviste). Si tratta di ?maestri? delle più varie discipline tra quelle comprese nel novero delle facoltà esistenti fino alle riforme degli anni ’30 del ‘900. Le scienze sono rappresentate dal botanico Allioni (R. Caramiello), dal chimico-fisico Avogadro (L. Cerruti e M. Ciardi), dall’astronomo Plana (A. Ferrari), dal matematico Peano (C.S. Roero); la medicina, dal neurologo Giuseppe Levi (G. Filogamo); la letteratura, dal filologo Peyron (G.F. Gianotti) e dalla scuola di Graf (M. Cerruti); la storia, da G. De Sanctis (S. Roda) e da Ricotti (G.P. Romagnani); l’economia, da Luigi Einaudi (R. Marchionatti); il diritto, dagli esuli meridionali attivi a Torino dopo il 1850 (G.S. Pene Vidari), sui quali si soffermano anche alcune delle schede biografiche.
Per i ?Profili?, Allìo premette che ?i docenti dell’area umanistica risultano probabilmente sottorappresentati, sia perché figure di primo piano hanno operato a Torino in queste discipline proprio negli ultimi decenni, sia perché l’interesse e la disponibilità degli studiosi a trattare dei loro maestri del passato sono risultati maggiori fra i cultori di scienze esatte? (p. XII). Preso atto di ciò, si segnalano i contributi di B. Bongiovanni su esponenti di primo piano della storiografia torinese come Cipolla, Egidi e Maturi.
Grazie alle schede, inoltre, è possibile approfondire spunti che emergono nei saggi, seguire le vicende di cattedre, insegnamenti e ?scuole? nel corso dei decenni e dei secoli. Importanti, in tal senso, i contributi sui pedagogisti Allievo e Vidari (G. Chiosso); sui geografi Bertacchi, Cora, Magnaghi, esponenti dei diversi indirizzi della nuova disciplina (P. Sereno); sugli economisti Cognetti de Martiis (G. Becchio), Jannaccone, Loria, Prato (G. Pavanelli), protagonisti di una stagione aurea degli studi economici presso la Facoltà giuridica; sui primi docenti stabili di storia dell’arte, Toesca e Venturi (rispettivamente, Aldi-Dellapiana e M.T. Barolo); sui ?maestri? di filosofia del diritto, Carle (A. Lupano) e Solari (A. D’Orsi); sui matematici di fama mondiale Segre e Fano (L. Giacardi). La scelta di non sovrapporsi a lavori monografici esaustivi e recenti fa sì che in questa sezione rientrino anche ?giganti? noti ben al di fuori delle cerchie specialistiche, come Lombroso (M. Portigliatti) o Mosca (G. Lombardi), accanto a scienziati e docenti per i quali, come auspica la curatrice, questo dovrebbe essere solo il primo passo in vista di ben più ampie ricostruzioni biografiche.

Maria Pia Casalena