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Simona Colarizi – Storia del Novecento italiano. Cent’anni di entusiasmo, di paure, di speranza – 2000

Simona Colarizi
Rizzoli, Milano

Anno di pubblicazione: 2000

Non sembra un “secolo breve” il ‘900 della Colarizi. La prima guerra mondiale dà l’avvio anche in esso alla svolta costituente di tutti i problemi che segnano i caratteri fondamentali della sua storia. Ma di essi si scorge anche l’origine più lontana, quel lento sgretolarsi dell’800 liberale e con esso dei cardini della politica d’equilibrio europeo, il trasmutarsi dell’idea di nazione nelle ideologie nazionalistiche, la conseguente politica di potenza degli stati europei, congiunta ai diversi esiti di maturazione della questione sociale, con correlativa destabilizzazione degli assetti liberali tradizionali o loro trapasso in moderne democrazie di massa.
Poiché la premessa analitica di questo libro ha implicitamente natura critica e non ideologica la complessità dei processi è tenuta sempre in conto, senza semplificazioni interpretative. Ne deriva una notevole compattezza del discorso storiografico. Le società occidentali, nella straordinaria accelerazione delle loro trasformazioni socio-economiche che il secolo impone, risultano così ancorate ai loro problemi fondamentali, di cui sono colti non solo i momenti di mutamento, ma anche quelli di continuità. Non è così neppure una storia “revisionista”, nel senso che non intende rivedere nessun apriori, né formalizzarne dei nuovi, come deve essere appunto dei libri di storia.
La Colarizi non intende neppure forzare le interpretazioni e dove le questioni rimangono aperte, con accuratezza ci propone le diverse tesi tra loro divergenti o contrapposte. Pregio questo, assieme ad altri, che fa di questo libro qualcosa di diverso dalle numerose sillogi autorappresentative che la fine del secolo ha naturalmente prodotto. Lavoro invece utile, anche per il non comune lettore, al fine di orientarsi sulla natura dei problemi in discussione e sull’effettivo stato di avanzamento delle ricerche. Sembrerebbe neutralità di impostazione, se l’autrice non fosse su più punti fondamentali decisa nel giudizio. È soprattutto, così, dote di equilibrio, non tra le più diffuse nei lavori dei contemporaneisti.
Storia del ‘900 principalmente italocentrica, ma ben racchiusa e sviluppata nelle sue necessarie proiezioni internazionali, di cui con cura sono stati delineati i diversi contesti, con conoscenza della relativa letteratura storiografica, specie inglese ed americana. Soprattutto la Colarizi ha un’esatta misura del rapporto che intercorre tra la storia politica e le altre storie, sociale, economica, culturale, ecc. e sa valorizzare l’insieme di concause ed effetti, valutare il ruolo che gli apparati di massa hanno, senza con ciò annullare la nozione stessa della politica, che in lei resta, con evidenza, sempre viva fonte di passione civile. La storia della Repubblica ne porta una viva traccia ed è vivacemente mossa da angolature visuali, sulle quali ci si può non trovare d’accordo, ma vanno tenute comunque in conto e che sempre conservano il rispetto per le opinioni degli altri.

Piero Craveri