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Storia contemporanea del Mondo arabo. I Paesi arabi dall’impero ottomano ad oggi

Laura Guazzone
Milano, Mondadori università, XX-556 pp., € 38,00

Anno di pubblicazione: 2016

Con il volume di Laura Guazzone, docente di Storia contemporanea dei paesi arabi alla Sapienza, Università di Roma, la bibliografia in italiano si arricchisce di un nuovo manuale per lo studio della storia del mondo arabo contemporaneo. È un fatto positivo. Dopo il volume di Scarcia Amoretti (1998), sono stati pubblicati gli ottimi manuali di Pellitteri (2008) ed Emiliani (2012) già recensiti su questa rivista. Il volume di Guazzone è impostato in maniera didascalica e chiara, pur senza rinunciare a un solido apparato bibliografico.
Il libro si apre con una presentazione trasversale dei grandi temi che hanno segnato l’evoluzione di questa tormentata regione. Anzi tutto, la studiosa parte dalla definizione dei concetti di «Medio Oriente» e «Mondo arabo», passando poi a presentare una scansione cronologica. I due secoli dell’800 e ’900 sono suddivisi in un «lungo ottocento» (1800-1920), letto come età della modernizzazione, cui segue l’età del colonialismo e dei notabili (1920-1945). Tale fase prelude a quella delle rivoluzioni (1945-1979), per finire con la fase di «ristrutturazione» del mondo arabo che la studiosa fa partire dal secondo dopoguerra e concludere con gli esiti delle Primavere arabe (1979-2015).
Guazzone, quindi, non considera le rivolte del 2010-2011 come un inizio di qualcosa di nuovo, ma le colloca nel lungo periodo di ristrutturazione del mondo arabo caratterizzato da una virata in senso neoliberista dell’economia e, politicamente, segnato dai due eventi simbolici del 1979: la pace tra Egitto e Israele e la Rivoluzione iraniana. Il giudizio della studiosa sull’evento più rilevante che ha toccato la storia del mondo arabo degli ultimi anni è che esso debba essere considerato come un passaggio all’interno del più «ampio processo di ristrutturazione dei sistemi di relazione politici, culturali e sociali del Mondo arabo e dei rapporti tra questo e il resto del mondo globalizzato» (p. 85). Per l’a. le rivolte note col discusso nome di «Primavera araba» affondano le loro radici negli «effetti delle politiche neo-liberiste sviluppate a partire dagli anni ’80 […] che avevano generato un relativo miglioramento macroeconomico […] accompagnato da un continuo peggioramento delle disparità sociali» (p. 83). I protagonisti di queste rivolte sono stati movimenti popolari trasversali, inizialmente privi di leader o ideologie dominanti, che si sono successivamente differenziati con esiti politici assai diversi da un paese all’altro. Tra questi, si segnala solo il caso tunisino per il raggiungimento di un reale processo di transizione democratica, seppure ancora debole.
Segue un’esposizione della storia della regione presentata nelle tre macroaree: Nord Africa, Mashreq e penisola araba in cui sono riprese in maniera analitica le problematiche generali tracciate nel primo capitolo.

Paola Pizzo