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Un socialista del Novecento. Uguaglianza, libertà e diritti nel percorso di Lelio Basso

Chiara Giorgi
Roma, Carocci, 276 pp., € 30,00

Anno di pubblicazione: 2015

Lelio Basso, noto teorico e militante del socialismo, è oggetto ormai da alcuni anni di un’attenzione storiografica notevole, di cui sono prova volumi e articoli apparsi in Italia e in Francia. Il lavoro di Chiara Giorgi, ricercatrice all’Università di Genova e consigliera del comitato scientifico della Fondazione Lelio e Lisli Basso (Fb), va ad aggiungersi a que- sta produzione cui la stessa a. aveva contribuito con alcuni interventi, tra cui un’antologia di scritti di Basso curata con Mariuccia Salvati e brani di una monografia sulle posizioni della sinistra nell’Assemblea Costituente.
Il libro in questione esplora la fase che va dal 1903, anno di nascita del biografato, al 1948, quando Basso perdette la leadership nel Psi dopo la sconfitta elettorale del Fronte popolare. Esso è pensato come prima parte di una biografia integrale che verrà completata per la fase 1948-1978 da Giancarlo Monina, segretario generale della Fb.
Delle due metà in cui è stata divisa la vita di Basso nell’ambito di questo progetto editoriale, quella spettante all’a. è la più ardua da raccontare perché meno esplorata dalla letteratura scientifica esistente e meno documentata a livello archivistico. Quest’ultimo ostacolo si riflette sulle fonti impiegate dall’a., che consistono soprattutto in articoli e opere edite di Basso, oltre che in interventi autobiografici dello stesso Basso o in rie- vocazioni di chi gli fu vicino. Le fonti inedite non sono molte e sono tutte ricavate dal fondo personale di Basso conservato presso la Fb: ricchissimo per il periodo postbellico ma lacunoso fino agli anni ’40. Ricerche archivistiche fuori dalla Fb avrebbero potuto ridimensionare questa carenza.
Quantitativamente parlando e coerentemente col sottotitolo del libro, prevalgono le pagine dedicate alla dimensione teorica e saggistica dell’attività di Basso: la sua for- mazione gobettiana e marxista, l’attrazione per il protestantesimo, i suoi scritti di taglio politico-ideologico e storico, l’abilità nell’applicare le scienze giuridiche alla lotta politica per i diritti civili e sociali, il suo impegno nell’Assemblea Costituente.
In effetti, le parti più vivaci del libro sono quelle in cui l’a. si affaccia sulla traietto- ria individuale di Basso: dall’ambiente familiare all’educazione scolastica e universitaria, fino alle conseguenze che la repressione del regime fascista ebbe sulla sua vita privata. A complicare il già difficile percorso biografico dell’uomo, la sua eterodossia politica. Quest’aspetto, che avrà conseguenze pesanti sulla carriera di Basso nel dopoguerra, emer- ge con nettezza negli anni bellici, quando il suo «sinistrismo» gli costa duri attacchi so- prattutto ad opera del Partito comunista.
In conclusione, l’a. segue il percorso del biografato con diligenza, realizzando una messa a punto che agevolerà il compito di chi vorrà cimentarsi sul tema in futuro. Peccato ne complichino la fruizione varie incongruenze sintattiche e lessicali e un gran numero di frasi incidentali parentetiche (come questa, per intenderci) che danno al periodare un’an- datura piuttosto frastagliata e nervosa.

Roberto Colozza