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Valentina Marica Melfa – Massoneria e fascismo. Dall’interventismo alla lotta partigiana – 2010

Valentina Marica Melfa
Acireale-Roma, Bonanno, 119 pp., € 12,00

Anno di pubblicazione: 2010

La questione del rapporto fra massoneria e fascismo è di grande rilievo nella storia sociale e politica del ‘900 italiano. Secondo qualche studioso, la massoneria ebbe un ruolo decisivo nella gestazione dei Fasci di combattimento e poi nello sviluppo del movimento fascista fino alla marcia su Roma e oltre. Altri, tra i quali chi scrive, suggeriscono una lettura più articolata, che riconosce l’importante contributo dato da molti massoni al primo radicamento dei Fasci fra il 1919 e il 1921, ma evidenzia anche l’opposizione di altri, e invita soprattutto a distinguere fra il comportamento dei singoli fratelli e le decisioni assunte in forma ufficiale dai vertici delle istituzioni liberomuratorie a cui essi appartenevano. Richiama poi alla necessità di distinguere fra le varie obbedienze (quella di Piazza del Gesù si schierò a fianco di Mussolini senza tentennamenti, mentre il Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani ebbe un contegno molto diverso), di saper cogliere i cambiamenti di atteggiamento fra un periodo e l’altro, nonché le differenze esistenti fra i vari gruppi sociali e i diversi contesti geografici. È certo in ogni caso che fin dall’inizio del 1923, in coincidenza con la svolta conciliatorista di Mussolini e con la fusione tra il Pnf e il Partito nazionalista, il fascismo cominciò a perseguitare la massoneria fino a decretarne di fatto lo scioglimento con la legge sulle associazioni segrete del novembre 1925. Negli anni seguenti la massoneria avrebbe contribuito alla nascita delle prime organizzazioni antifasciste in esilio, favorendo la tessitura di rapporti fra i vari nuclei dei fuorusciti e offrendo loro il sostegno dei propri legami internazionali.Il presente volume, che si aggiunge a numerosi altri apparsi negli ultimi anni con questo medesimo titolo (per esempio quelli di Angelo Livi nel 2000, di Anna Maria Isastia nel 2003, di Fabio Venzi nel 2008), non apporta alcun contributo originale alla conoscenza della questione. Si limita a offrire una rapida sintesi, condita qua e là di talune imprecisioni o ingenuità, che risulta largamente tributaria dei maggiori studi esistenti. Ha tutta l’aria di essere una tesi di laurea, che è stata convertita forse un po’ troppo in fretta in un volume a stampa. Dalla tipica impostazione da tesi di laurea vengono, paradossalmente, alcuni dei pochi aspetti positivi del libro, che vanno rintracciati nella scelta di una periodizzazione più larga (si va dalle vicende massoniche d’inizio ‘900 fino alla caduta del fascismo) e nella bibliografia finale, che offre al lettore non specialistico un primo orientamento agli studi sul tema.

Fulvio Conti