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Valeria P. Babini e Luisa Lama – Una “donna nuova”. Il socialismo scientifico di Maria Montessori – 2000

Valeria P. Babini e Luisa Lama
Franco Angeli, Milano

Anno di pubblicazione: 2000

Figura alquanto trascurata dalla storiografia italiana, il profilo intellettuale e scientifico di Maria Montessori emerge qui in modo nitido. Particolarmente felice è risultata, a mio avviso, la scelta di concentrare l’indagine sull’arco temporale che va dagli anni della formazione universitaria alle soglie dell’elaborazione del Metodo e dell’esperimento delle Case dei bambini; periodo inevitabilmente cancellato dall’immagine preminente della grande pedagogista, durante il quale la giovane Montessori si afferma come medico e psichiatra, nonché come femminista impegnata in campo sociale.
Il testo tiene costantemente ed intelligentemente intrecciati i due piani: l’affermazione e il grande contributo che la Montessori ha saputo offrire in campo scientifico e l’impegno di “donna nuova” che, nell’Italia tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, diviene interprete consapevole delle aspirazioni e dei diritti negati alle donne del suo tempo. Relativamente al primo aspetto, con grande ricchezza documentaria, la ricerca ripercorre la scelta operata dalla Montessori attorno al 1895, da studentessa in medicina, di occuparsi dello studio della mente: in quel frangente, infatti, nell’ambiente della psichiatria romana, era fervido l’interesse per la psicologia, grazie agli insegnamenti di Moleschott, Labriola, de Sanctis, e per l’infanzia affetta da handicap mentale, verso cui Clodomiro Bonfigli, al tempo direttore del manicomio romano, aveva profuso il suo impegno sociale. In netto contrasto con alcune delle acquisizioni di Lombroso, la Montessori crede nella curabilità e nella rieducazione dell’infanzia degenerata in speciali istituti medico-pedagogici; ferma sostenitrice delle potenzialità della scienza, per lei, infatti, “‘educare’ diventa la parola d’ordine della medicina sociale” (p. 54).
La stessa fiducia nella scienza sorregge l’impegno femminista della Montessori. Su questo versante, le autrici ricostruiscono l’impegno di conferenziera e di pubblicista, quello in favore della causa suffragista e la partecipazione ad importanti appuntamenti del femminismo internazionale. Emergono, soprattutto, le posizioni più originali della Montessori: essenzialmente il suo femminismo scientifico, volto al coinvolgimento delle donne nelle potenzialità e nei contributi che la nuova scienza è in grado di offrire, nonché il radicale contrasto con coloro che avevano visto nella stessa scienza le ragioni di un’irriducibile inferiorità biologica delle donne.
Nel complesso, emerge una biografia classica, volta cioè ad illuminare, attraverso lo scavo biografico, aspetti e problemi della cultura scientifica e delle vicende sociali e politiche dell’Italia del tempo. Si tratta, dunque, di un contributo che forse troppo poco ha esplorato nella direzione dell’interiorità della Montessori, ma che sicuramente ci restituisce il percorso intellettuale e scientifico di una donna che è stata in grado di affermarsi nella vita politica e in un campo, al tempo niente affatto favorevole alle donne, come quello scientifico.

Vinzia Fiorino