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Victoria De Grazia e Sergio Luzzatto (a cura di) – Dizionario del fascismo, vol. I: A-K – 2002

Victoria De Grazia e Sergio Luzzatto (a cura di)
Torino, Einaudi, pp. XXXIX-704, euro 72,00

Anno di pubblicazione: 2002

Il dizionario si basa sull’assunto illuministico che ?illustrando le numerose, inaspettate, addirittura casuali connessioni fra singoli temi elencati in ordine alfabetico si possano ridefinire le coordinate di un problema complessivo, fino a suggerire per esso nuove soluzioni interpretative? (p. X). Undici interessanti ?Alberi? tematici, che comprendono tutte le voci del dizionario, testimoniano del carattere non casuale di molte connessioni, e introducono intelligentemente anche alcune voci fantasma, scritte in corsivo che non figurano come lemmi, ma contribuiscono a chiarire l’impianto concettuale dell’opera. Alcune di esse lasciano qualche rimpianto nel lettore: per esempio le voci ?duce? e ?cultura di massa? sarebbero state assai interessanti, non ultimo perché entrambe oggetto di controversi dibattiti. Di particolare interesse è l’Albero ?Fascismi?, che dovrebbe consentire, a opera completata, il confronto tra l’esperienza italiana e quella di altre nazioni europee ed extraeuropee nel periodo tra le due guerre.
L’impianto del dizionario dà atto che i curatori hanno voluto rispecchiare lo stato degli studi, ma anche stimolare le ricerche. Lo testimonia l’inclusione di voci che tengono conto delle nuove frontiere della ricerca storica, aperte verso la critica letteraria e gli studi culturali (per esempio ?Aleramo, Sibilla?, ?Alvaro, Corrado?, ?Discorsi del duce?) oppure verso tematiche in continuo sviluppo (?Commemorazioni?, ?Consumi?, ?Cremazione?). Ricevono attenzione tematiche originate dalla storia di genere (?Accademia di Orvieto?, ?Antifemminismo?, ?Casa?, ?Casalinghe?, ?Crocerossine?, ?Fasci femminili? e altre ancora), mentre è più difficile rendersi conto di quanto sia complessivamente presente il tema della ?razza?, perché alcune delle voci principali saranno incluse nel secondo volume; il tema è menzionato nelle voci ?Colonialismo? e ?Antisemitismo?, ma le altre cinque voci relative alla questione cominciano tutte con lettere successive alla K.
Si riscontra quindi l’impossibilità di dare un giudizio definitivo sul dizionario avendone a disposizione soltanto il primo volume. Ciò che si può dire fin da ora è che si tratta di uno strumento utile e maneggevole, che raccoglie una gamma assai varia di studiosi e studiose di vari paesi, nonché di approcci diversi. Finora ho parlato dell’impianto, senza addentrarmi nelle singole voci, per ovvio embarras de richesse. Vorrei tuttavia farlo, nei limiti dello spazio, almeno per due casi. Uno è quello della voce ?Europa, idea d’?; sono consapevole delle difficoltà di stilare una voce simile allo stato degli studi, ma perché non citare né il ?Convegno Volta? del 1932, col quale Mussolini si rivolse agli europeisti tentando un’operazione di recupero dell?idea d’Europa di non poca portata, né quello del 1937, che introdusse una definizione dell’Europa in stretto rapporto con l’Africa. Il secondo caso è il saggio iconografico di Gianfranco Porta, che introduce con grande sensibilità e intelligenza l’uso di una fonte come lo Schedario biografico degli affiliati ai partiti sovversivi, mostrando l’effetto della repressione sul corpo dei prigionieri politici, e si vorrebbe dire anche l’anima, tanto vividamente le foto segnaletiche raccontano i costi pagati dalle singole individualità nella resistenza in carcere.

Luisa Passerini